TRENTOLA DUCENTA – Sorprendere le vittime quando sono più vulnerabili, nei momenti di intimità, aggredirle fisicamente e minacciarle, tenendo sotto tiro la ragazza per evitare la reazione del fidanzato o, peggio, picchiarli entrambi con mazze da baseball. È un modus operandi vecchio quanto i «parchi» dell’amore a cielo aperto quello dei rapinatori di coppiette, attività che è tornata «attuale» subito dopo la fine del lockdown. Uno dei componenti della banda, Leka Sefer, è però finito in cella e i suoi complici, che pare siano tre e si sono dati alla fuga a piedi dopo essere stati inseguiti a lungo dalle gazzelle dei carabinieri, sono ora ricercati sia nella provincia di Caserta che nell’hinterland napoletano. Quando i militari dell’Arma hanno bloccato il 21enne albanese poi finito in carcere, loro hanno tagliato la corda abbandonando sa lui che l’auto usata per gli assalti che è finita sotto sequestro.
Quello dell’assalto alle coppiette è un fenomeno che non conosce flessioni e che è tornato immediatamente dopo il lockdown e la fase di divieto di incontro per i fidanzati. Nell’area di Trentola Ducenta era quanto pare una banda di albanesi a seminare il terrore tra gli innamorati che s’appartano in macchina. E ieri, uno di loro, è stato bloccato dai carabinieri della compagnia di Aversa, diretta dal capitano Stefano Russo. In fuga i suoi complici, almeno due, che sono ricercati su tutto il territorio che fa da cerniera tra l’area metropolitana di Napoli e la provincia di Caserta. Scovarli, però, non sarà semplice se, come il 21enne arrestato, si tratta, come sembra evidente, di stranieri senza fissa dimora.