MONDRAGONE. ‘Seguo con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione a Mondragone. 30 casi accertati in 48 ore sono un dato che non va sottovalutato. Ma, a dirla tutta, non è questo che mi preoccupa. Le mie perplessità sono legate alle modalità con cui si sta gestendo la situazione nei Palazzi Cirio e tra la comunità bulgara: francamente inadeguate. Inutile allestire una parziale zona rossa, se questa poi viene sistematicamente elusa da chi è destinato a restare in quarantena. Il rischio è di trovare in giro per la città, nei negozi, nei campi, nelle fabbriche e sulle spiagge, persone potenzialmente infette. Se ciò dovesse capitare, la situazione già precaria, diventerebbe insostenibile. È il momento che Lo Sceriffo De Luca la smetta di nascondere la polvere sotto il tappeto. Di sminuire la dimensione dell’emergenza. Di rischiare che il contagio dilaghi in maniera incontrollata. Per questo chiediamo con forza che sia l’Esercito Italiano a presidiare la zona rossa. Affinché la quarantena non diventi un atto solo formale. E che venga predisposta una seria campagna di screening sierologici a tappeto per capire se e quanto il virus sia realmente presente al di là della zona focolaio. Oggi Mondragone sta pagando un prezzo troppo alto per colpe non sue. È il momento di dimostrare che le Istituzioni esistono. E che sono al fianco dei cittadini.’ A dichiararlo è il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano.
CORONAVIRUS. Cangiano (FdI): “Basta chiacchiere, a MONDRAGONE intervenga l’esercito”
