REGIONALE (di Antonino Iorio) – Con la curva dei contagi in costante crescita ecco arrivare i già annunciati provvedimenti restrittivi della Regione Campania per evitare la saturazione delle terapie intensive nei nosocomi già duramente provati dalla precedente ondata di corona virus.
Dopo alcuni mesi di ritrovata libertà, la Campania torna nuovamente in uno stato di pre-lockdown e benché le parole dell’ordinanza siano state attentamente misurate, di fatto, tornano in vigore pesanti limitazioni alla libera circolazione nei territori della regione.
Con decorrenza dal 23 ottobre ecco ripresentarsi la mal sopportata autocertificazione per tutti quei cittadini che per ragioni di lavoro, di salute, studio e familiari urgenti necessitino di spostarsi da una provincia all’altra della Campania.
Saranno quindi consentiti solamente i trasferimenti strettamente necessari e non procrastinabili affinché il tracciamento delle persone risulti il più capillare e preciso possibile.
Situazione ancor più grave ad Arzano in provincia di Napoli, dove con l’ordinanza numero 82, è istituita una zona rossa con il relativo divieto di entrata e uscita dal comune se non appositamente autorizzati per motivi di servizio e salute pubblica.
Inoltre fino al 30 ottobre, salvo proroghe, saranno sospese tutte le attività commerciali e produttive nel settore della ristorazione e della somministrazione di bevande con l’unica eccezione della consegna a domicilio con l’eccezione delle attività operanti nei servizi di prima necessità già individuate dal DPCM del 10 aprile 2020.
La rigida ordinanza prevede anche delle salate sanzioni amministrative in caso di contravvenzione sia per i cittadini trovati a trasgredire, sia per le attività commerciali che non si attenessero a quanto disposto alle quali si aggiunge la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio per un minimo di 5 fino ad un massimo di 30 giorni.
Non si placa inoltre il caos scuole: dopo il braccio di ferro con il Ministero dell’Istruzione, la Regione sembra intenzionata a sospendere, per il momento, tutte le attività didattiche “in presenza” con l’unica deroga riguardante le attività destinate agli alunni con disabilità e solamente dopo la verifica di tutti i requisiti necessari alla sicurezza sanitaria di bambini e personale addetto.