REGIONALE – L’emergenza sanitaria da Covid ha messo in ginocchio numerosi settori produttivi del sistema Italia. Il settore della ristorazione è senza dubbio, il comparto che ha subito le maggiori perdite causate dalle due ondate della pandemia da Coronavirus.
Ma, abbiamo deciso di sentire direttamente i protagonisti di questa tormentata vicenda, che continuano a vivere in un clima di assoluta incertezza, quasi rassegnati a lavorare in tono dimesso anche per le prossime festività natalizie.
Abbiamo intervistato per l’occasione il signor Antonio Fonzo, ristoratore e titolare dell’attività denominata “Tenimmoce Accussi” con sede a Casalnuovo provincia di Napoli.
Il ristorante “Tenimmuce Accussì” è un locale rinomato per il suo pescato di primissima qualità, specializzato in cruditè di qualunque tipo. Ogni cliente può osservare il pescato del giorno e decidere sia il tipo di pesce sia la tipologia di cottura.
Oggigiorno il ristorante è gestito da Antonio Fonzo che, insieme al padre, porta avanti la passione per la cucina napoletana insieme alla profonda esperienza maturata sul campo.
Signor Antonio buongiorno, state lavorando in questo periodo di pandemia da Covid?
“Siamo chiusi e lavoriamo con il semplice asporto come previsto dalla Legge. Ovviamente non riusciamo a fare i numeri che facevamo in passato però nel complesso siamo soddisfatti. Certamente, ci farebbe piacere aprire il nostro ristorante rispettando le misure di sicurezza previste nei vari decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri”.
Che danni ha subito la sua attività commerciale?
“La chiusura disposta dal Dpcm del Governo ha comportato danni ingenti alla nostra attività imprenditoriale nel campo della ristorazione, che superano anche il 70-80%. L’unico modo per uscire da questa crisi economica, è quella di riaprire e riportare i nostri numerosi clienti nel nostro locale e fargli rigustare le nostre pietanze a base di pesce”.
Come giudicate le misure restrittive disposte dal Governo centrale?
Il Governo non ha aiutato i possessori di partita IVA, in quanto non ha mantenuto gli impegni assunti con imprenditori e lavoratori. Basta guardare come si sono comportati in altri paesi europei, e ammettere il fallimento della classe politica. Noi dobbiamo ancora prendere i soldi della prima ondata di pandemia di marzo e stiamo mantenendo l’attività con le nostre forze e con grossi sforzi economici. Ad esempio pagando i nostri fornitori, l’affitto del terreno ect. Ritornando al discorso delle misure restrittive del Governo, non è comprensibile lasciare aperti negozi di abbigliamento, centri commerciali dove sono ammassati anche venti persone alla volta, e chiudere invece un ristorante dove abbiamo adottato tutte le misure di prevenzione e distanze previste.
Come vi siete comportati con i vostri dipendenti in questo periodo di pandemia da Covid?
“Noi abbiamo perfino anticipato anche dei soldi a qualche dipendente che non ha ancora percepito la cassa integrazione prevista dal Governo italiano. Abbiamo nel nostro organico ben 22 dipendenti e ci siamo impegnati a pagare i nostri collaboratori venendo incontro alle loro necessità e bisogni familiari, sostituendoci allo Stato italiano.
Avete ancora fiducia nello Stato italiano oppure pensate di lasciare l’Italia?
“Mi dispiace ma devo ammettere che non ho più fiducia nelle istituzioni e nel nostro Governo. Avrei potuto partecipare ai vari programmi televisivi e scioperi organizzati dalla nostra categoria per mettere in evidenza le mancanze dello Stato italiano in questo periodo di crisi causata dalla pandemia, ma sono abituato a non piangermi addosso e far conoscere le cose belle della mia attività imprenditoriale. Non ho mai pensato di lasciare la mia terra e spostarmi all’estero, anzi, in questa emergenza sanitaria da Coronavirus, abbiamo deciso anche di far un nuovo investimento sempre sul territorio di Casalnuovo, perchè come la maggior parte dei campani e napoletani siamo legati all’amore della nostra terra e alla nostra famiglia. Infatti, tra un anno sorgerà su una vasta area un distributore di carburanti con annesso ristorante col quale daremo nuove possibilità di lavoro a nostri concittadini”.