Caserta. Non si chiuderà tanto facilmente la ‘pratica’ del secondo dissesto del comune capoluogo. Dopo la bocciatura della Corte dei Conti, arrivata il 6 dicembre scorso, il presidente del consiglio Michele De Florio, volendo attenersi a quanto disposto dal Testo Unico degli Enti Locali, avrebbe dovuto convocare il consiglio comunale per la conseguente e prevista dichiarazione di dissesto. La seconda, consecutiva tra l’altro dopo quello dichiarato dal sindaco Del Gaudio nel 2011, dichiarazione che apparirà, tutto sommato, per quello che è: la resa di un consiglio comunale incapace di gestire (o sarebbe meglio dire controllare chi gestisce) le finanze del comune capoluogo.
Una presa d’atto che appare, e non potrebbe essere altrimenti, un brutto rospo da ingoiare. Difatti, saranno state anche le legittime vacanze di Natale, il consiglio comunale non è stato convocato. A sollecitare il presidente De Florio sarà il Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto che stamattina si è trovato sulla scrivania la nota del gruppo consiliare di Speranza per Caserta con cui si è chiesto formalmente la diffida nei confronti dei consiglieri comunali finalizzata alla convocazione di un consiglio da tenere, entro 20 giorni, per approvare la dichiarazione di dissesto del comune capoluogo.
In caso contrario, stando a quanto disposto dal decreto legislativo 149/2011 sarà il Prefetto a nominare un commissario per la deliberazione dello stato di dissesto e il conseguente scioglimento del consiglio comunale.
Michele De Florio all'angolo: 20 giorni per la dichiarazione di dissesto o il Prefetto scioglierà il consiglio comunale
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