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CASERTA – Maxi operazione della polizia su tutto il territorio italiano, coordinata dalla Dda di Ancona, nei confronti di esponenti di una organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono state eseguite 44 perquisizioni nei confronti di 18 indagati per vari reati e di altre 26 persone, risultate contigue a vario titolo all’organizzazione criminale e tutte attestate nelle province di Ancona, Fermo, Ferrara, Catanzaro, Modena, Macerata, Siracusa e Verona.

Il blitz costituisce la parte conclusiva di un’attività investigativa condotta dalla Digos di Roma, coordinata dalla Procura Capitolina, all’indomani del tragico attentato terroristico perpetrato il 19 dicembre 2016 a Berlino dal terrorista tunisino Anis Amr, alla luce del pregresso soggiorno all’interno dei confini nazionali italiani, dove aveva fatto ingresso irregolare, proveniente via mare dalla Tunisia, attestandosi infine in Germania grazie al possesso di falsi documenti di identità italiani.

Le risultanze investigative hanno consentito di ricostruire la rete relazionale italiana dell’attentatore, con particolare riguardo al periodo di soggiorno tra la Capitale e Latina, risalente alle fasi immediatamente precedenti il suo trasferimento in Germania, tali da attestare profili di contiguità con l’organizzazione terroristica denominata “Isis”. L’attività di indagine si concluse con l’operazione di polizia giudiziaria cd. “Mosaico” del 29 marzo 2018, sfociata nell’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità tunisina, uno dei quali attestato a Roma, tratto in arresto e condannato in via definitiva per il reato di auto-addestramento con finalità di terrorismo, nonché a carico di un contesto associativo dedito alla falsificazione documentale nelle città di Napoli e Caserta.

Il reato contestato è l’“Associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante della transnazionalità” ai soggetti sottoposti a misura cautelare personale i quali, grazie ad una fitta rete di complicità intessuta sul territorio maceratese (in cui figurano titolari di aziende e pubblici ufficiali, con estensioni in diverse zone del territorio nazionale ed estero), avevano costituito un sodalizio criminale in grado di gestire l’approdo clandestino sulle coste siciliane di stranieri, in prevalenza nord africani, il supporto logistico e le coperture occorrenti per ottenere la documentazione necessaria a favorire il loro trasferimento su tutta l’area Schengen.