“Orgogli e pregiudizi”, la rubrica a cura di Nando Astarita
Il 1º marzo 2023 sarà il 250º anniversario della morte di Luigi Vanvitelli che, realizzando la Reggia, suo capolavoro architettonico, a Caserta le ha dato, fin da sùbito, fama e vantaggi insperati consacrati poi nel 1997 allorché il monumento fu dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
E quindi, in qualunque altra città di questo pianeta sarebbero stati avviati già da tempo i preparativi per un’adeguata celebrazione di tale ricorrenza sia per tributare a Vanvitelli meritati onori e dovuta riconoscenza e sia perché tali eventi rappresentano, in genere, anche proficue occasioni di sviluppo turistico, cioè proprio quello di cui Caserta avrebbe tanto bisogno.
Per tutto ciò, in tali circostanze, di solito si crea una “cabina di regia“ cui partecipano gli enti interessati del territorio, associazioni storico culturali, esperti e professionalità varie così da programmare e coordinare gli eventi più opportuni per ottimizzare la celebrazione.
Ebbene, ad oggi, a Caserta non si è visto niente del genere. Anzi, su questa ricorrenza, e su quello che potrebbe derivarne al territorio, grava un compatto e diffuso silenzio davvero imbarazzante per una città affamata di occasioni che possano rivitalizzarla economicamente e culturalmente.
Infatti, il Comune e la Reggia, che nella circostanza avrebbero dovuto prendere già da un pezzo l’iniziativa organizzativa in maniera coordinata, sinergica e pubblica, di fatto e quindi al di là dei pubblici salamelecchi, continuano ad ignorarsi a vicenda dimostrando così di voler eventualmente gestire la ricorrenza ognuno per proprio conto e per propri scopi trascurando perciò gli interessi prioritari del territorioed ignorando anche eventuali contributi collaborativi della collettività cittadina.
A tal proposito è infatti significativo che la nostra proposta, lanciata attraverso il Gruppo FB “REGGIANDO” e con un apposito Comitato Promotore, affinché in tale occasione sia dedicato un cenotafio a Luigi Vanvitelli, è finora caduta nel vuoto.
Eppure avevamo ben rimarcato che sarebbe stato scandaloso e anche un po’ridicolo celebrare in pompa magna l’anniversario della morte di chi, in effetti, non ha ancora una tomba riconosciuta e, per di più, i cui resti mortali sono stato oggetto delle note vergognose vicende mai del tutto chiarite.
Insomma, anche considerato l’approssimarsi veloce della scadenza, se nulla cambia quel che si prospetta più che vera celebrazione apparirebbe come elogio dell’ipocrisia e del l’opportunismo.
Ma noi non desistiamo e quindi, per quanto già in possesso di una sua risposta interlocutoria, andremo nuovamente ad interessare sul tema il ministro Franceschini per ottenere il suo coinvolgimento diretto considerato che quanto da noi proposto è rimasto finora a ignorato a livello locale con buona pace di quel che il ministro ha sempre sostenuto e cioè che “l’incrocio tra autonomia e qualità dei direttori si è un mix vincente per i musei e per lo sviluppo dei territori”.
Infatti, il baratro collaborativo e funzionale esistente tra la Reggia ed il territorio è tra l’altro dimostrato dal fatto che la Reggia pare stia comunque approntando qualcosa per tale celebrazione ma in assoluta autonomia decisionale ed organizzativa e, per di più, con una segretezza davvero immotivata se si volesse escludere, come da notizie filtrate, che si ambirebbe ad una ribalta internazionale tant’è che allo scopo sarebbe stato perfino attribuito oneroso incarico occasionale esterno.
Insomma, una ricorrenza che potrebbe essere occasione di doveroso riscatto di una città per le tante “offese” arrecate a Vanvitelli, occasione di crescita culturale specie per i più giovani, occasione di una responsabile, proficua sinergia tra Comune, Reggia e mondo dell’imprenditoria turistica e ricettiva del territorio, rischia seriamente un vergognoso flop o al più di ridursi in sterili passerelle autoreferenziali.
E sprecare questa favorevole occasione di rivitalizzazione economica e culturale sarebbe oltremodo grave ed irresponsabile in un territorio già così sofferente per tante ragioni e che, dopo l’euforia da Pnrr, rischia seriamente di ritrovarsi attaccato alla canna del gas.
