CASERTA. Impianto di riciclo rifiuti, Del Gaudio: “La location da cambiare”
CASERTA – Nuovi impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata saranno realizzati dal Comune di Caserta, con i fondi del Pnrr pari a quasi 20 milioni di euro (19.440.228,40 euro).
Impianti necessari alla città capoluogo ma su cui l’opposizione polemizza per quanto concerne la localizzazione, visto che l’area dove dovrebbero essere realizzati, alla periferia sud del capoluogo, è già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale, trattandosi di una zona dove sono presenti un sito di trasferenza e una discarica, entrambi chiusi e gestiti nel periodo dell’emergenza rifiuti dal consorzio intercomunale Acsa Caserta 3.
Una situazione simile a quella del Biodigestore, l’impianto per il trattamento dei rifiuti umidi che dovrebbe essere realizzato in un’altra area a poche centinaia di metri dalla Reggia di Caserta, la cui ubicazione è da mesi fortemente contestata tanto dall’opposizione consiliare quanto da parte della cittadinanza.
A lanciare l’allarme sulla location dei nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti differenziati è Pio del Gaudio, un passato da ex sindaco della città e attualmente consigliere comunale del gruppo “Casertiamo” e tra i leader dell’opposizione al primo cittadino Pd Carlo Marino.
“La realizzazione degli impianti – spiega Del Gaudio – prevista dalla delibera di giunta del 10 febbraio scorso, è condivisibile considerate le esigenze della Città di Caserta e della sua conurbazione in termini di un decisivo impulso all’incremento della raccolta differenziata, ma assolutamente preoccupante è la localizzazione individuata dall’Amministrazione comunale per la realizzazione di tale struttura.
Se così fosse si determinerebbe un’ulteriore insanabile ferita in un territorio martoriato e martorizzato da scellerate scelte del passato e che, tra l’altro, hanno dato vita a numerosissime indagini e contenziosi.
Quelle aree, per quanto idonee da un punto di vista tecnicamente urbanistico, devono assolutamente essere bonificate. Nessun insediamento può immaginarsi se non si provvede al risanamento di quei territori. Su questo tema non si può discutere in alcun modo. E’ un punto fermo”, conclude Del Gaudio.