SESSA. La spiaggia più sporca di rifiuti si trova sulla foce del Garigliano: Legambiente lancia l’allarme. I DATI
SESSA AURUNCA – Tra le spiagge investigate da ‘Beach Litter’ il numero più alto rifiuti spiaggiati è stato ritrovato nella spiaggia sulla foce del Garigliano nel comune di Sessa Aurunca con 2.770 (pari al 25,8% del totale) seguita poi dalla spiaggia delle Monachelle nel comune di Pozzuoli (Napoli) con 2.435 (22,6%) e dalla Spiaggia Libera di Vietri sul Mare (Salerno) con 1.043 (pari al 9,7% del totale).
La plastica è il materiale più comune ritrovato, ben l’80% degli oggetti rinvenuti (8.655sui 10.752 totali), seguita da 1.082 oggetti di metallo (10%), 341 di vetro/ceramiche (3,2%) e 320 di carta/cartone (3%). Inoltre, ben il 62% di tutti i rifiuti monitorati nell’indagine, riguarda i prodotti usa e getta.
Nelle 13 spiagge nelle province di Caserta, Napoli e Salerno, evidenzia una nota di Legambiente, sono stati censiti un totale di 10.752 rifiuti in un’area totale di 43.900 metri quadrati.
Una media di 827 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (otto rifiuti ogni passo) che supera ampiamente il valore soglia stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale, cioè meno di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari di costa.
La plastica si attesta essere il materiale più comune ritrovato, ben l’80% degli oggetti rinvenuti (8.655 sui 10.752 totali) mentre ben il 62% di tutti i rifiuti monitorati nell’indagine, riguarda i prodotti usa e getta, alcuni dei quali al centro della direttiva europea che vieta e limita gli oggetti in plastica monouso.
“Riprendiamoci la spiaggia!” è lo slogan dell’edizione di quest’anno della storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e alla pulizia dei rifiuti abbandonati lungo le coste della Penisola che vede in Campania decine di iniziative che interesseranno enti, scuole, comuni e associazioni.
Tra le tante iniziative in programma domani, venerdì 13 maggio, pulizia a Torre del Greco organizzata con le scuole mentre domenica 15 il circolo di Legambiente Bacoli organizza insieme al Rotary Club Campania una pulizia della spiaggia Marina Grande di Bacoli nell’ambito del progetto “Giovani per il Clima” mentre a Salerno volontari di Legambiente insieme ai dipendenti della Centrale del Latte ripuliranno la spiaggia del Lungomare Marconi (in questa circostanza sarà offerta da Centrale del Latte di Salerno una colazione e dei gadget ai partecipanti”.

Iniziativa di acqua-trekking, invece, per riscoprire il legame tra i corsi d’acqua e il territorio di Montoro nell’avellinese.
Circa i due terzi del totale dei rifiuti ritrovati (il 62% del totale) sono rappresentati da sole 10 tipologie di oggetto (sulle 175 categorie totali). Al primo posto oggetti e frammenti di plastica con una dimensione compresa tra 2,5 e 50 centimetri (13,2% del totale), seguiti dalle bottiglie e contenitori in plastica per bevande (8%), tappi e coperchi in plastica (7,9%) e ancora stoviglie usa e getta (7,1%).
Seguono poi i mozziconi di sigarette (il 6,9%) e i pezzi di polistirolo (dimensione 2,5-50 cm) pari all’6,6%. E ancora, i cotton fioc in plastica (4,7% del totale), gli oggetti e frammenti in plastica espansa (il 4,5%) e altre bottiglie e contenitori in plastica (l’1,9%). Chiudono la classifica le lattine (bevande) con lo 0,3%.
“L’inquinamento da plastica in mare e sulle spiagge – dichiara Francesca Ferro, direttrice regionale di Legambiente – resta, insieme all’emergenza climatica, l’altra grande questione ambientale da affrontare con interventi e politiche mirate tenendo alta l’attenzione sul tema. Per questo motivo particolarmente importante l’edizione di quest’anno visto che il 2022 si è aperto con il recepimento in Italia della direttiva europea SUP (Single Use Plastics).
Un risultato su cui ci siamo impegnati molto e che rappresenta senza dubbio un segnale positivo, in risposta all’SOS che ci lanciano le nostre spiagge anche con il monitoraggio di quest’anno. L’usa e getta in plastica, come confermato dall’indagine Beach Litter 2022, resta tra le principali cause di inquinamento in mare e minaccia per l’ecosistema marino”.