Caserta. Martedì, di fronte alle telefonate delle mamme infuriate della scuola Lombardo-Radice di via Roma, il sindaco Carlo Marino aveva spedito in fretta e furia il dirigente Franco Biondi per risolvere il problema dei topi rimasti cadaveri sulle esche piazzate qualche ora prima. Il primo cittadino si era sottratto al sopralluogo a scuola non per mancanza di volontà ma per impegni istituzionali nella capitale.
A Roma il sindaco di Caserta si è presentato, insieme a numerosi altri sindaci di tutta Italia, per seguire ‘da vicino’ i lavori della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati che stava ultimando l’approvazione degli emendamenti alla legge di bilancio 2018. Per fronteggiare la crisi dei comuni italiani, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris (presente anche lui a Roma martedì scorso), aveva lanciato la proposta all’Anci di chiedere una dilazione del tempo per l’applicazione del piano di riequilibrio. Il Partito Democratico ha colto lo spunto e il deputato dem Maino Marchi ha presentato e fatto approvare una modifica al Tuel che consente di spalmare i debiti del Comune in 20 anni anziché in 10.
A questo punto si apre uno spiraglio anche per il capoluogo di Terra di Lavoro sui due commi modificati dall’emendamento Marchi. Non tanto sul 494bis lo ‘spalmadebito’, che prolunga i tempi del piano di riequilibrio, quanto piuttosto sul 494ter che “consente anche agli enti locali che hanno già presentato il piano di riequilibrio, di riformularlo alla luce delle nuove disposizioni”. Lo spiraglio, in verità, non appare troppo largo. Il piano di riequilibrio del comune di Caserta è stato infatti ufficialmente bocciato dalla Corte dei Conti il 7 dicembre.
Anche i comuni che hanno visto bocciare il piano di riequilibrio a 10 anni potranno riprovarci? Dalla risposta a questa domanda, molto tecnica, per la verità, tenteranno di rispondere gli uffici comunali nel tentativo di fermare le lancette dell’orologio. Dal giorno della bocciatura al piano di riequilibrio, 7 dicembre, sono scattati i 30 giorni entro cui il Presidente del Consiglio Comunale Michele De Florio dovrà far riunire l’Aula per la dichiarazione di dissesto obbligatoria prevista dal Tuel. Già nelle prossime ore, quindi, l’amministrazione comunale di Caserta dovrà cercare di capire se, in base alle modifiche adottate con la legge di Bilancio 2018, può rientrare in gioco ed evitare ciò che ancora oggi appare inevitabile: il secondo dissesto definitivo.