Caserta. Il partito democratico è universalmente noto per le sue divisioni e turbolenze. Stavolta gli ‘Apparatčik’, hanno deciso di fare le cose in grande e la confusione è decisamente tanta come dimostra il botta e risposta tra il segretario cittadino Enrico Tresca e la consigliera di Casapesenna, capogruppo Dem in Provincia, Raffaella Zagaria. I due si sono battibeccati non poco sulla gestione del partito nel capoluogo. Serve il congresso, dice la Zagaria, no grazie, risponde Tresca. I due dovrebbero, il condizionale in politica è d’obbligo, andare d’accordo in quanto rappresentanti territoriali della senatrice Rosaria Capacchione (a sua volta parte della corrente del leader nazionale Orfini, oggi alleato del Segretario Matteo Renzi). Pietra dello scandalo resta lui: il commissario provinciale Franco Mirabelli. Mirabelli deve restare al suo posto per gestire la transizione delle elezioni politiche, quindi dire la sua sulle candidature e le liste in nome e per conto degli interessi del Pd, ovvero di Renzi.
Questa situazione fa scalciare chi vuole puntare sulle politiche per continuare la propria scalata politica. In questo modo, nel documento firmato dalla cosidetta minoranza interna casertana, convivono un po’ tutti per esprimere, sostanzialmente, un giudizio pesantissimo sulla gestione del partito. Per i firmatari Tresca e Mirabelli sono responsabili di un vero e proprio fallimento. Tra le firme in calce al documento, oltre a quelle di Giovanna Abbate, Raffaele Ausiello, Angela Cerrito, Maria Canzano, Marta Tammaro ed Enrico Vellante figurano anche quelle di Mario Troiano (ex pupillo del già direttore amministrativo del Sant’Anna e San Sebastiano Ovaiolo e oggi finito alla corte di Gennaro Oliviero), Carlo Scatozza (fedelissimo alla Senatrice Lucia Esposito), Pietro Canzano (già pasdaran del sindaco Carlo Marino), l’ex assessore Enzo Battarra (circola ancora la voce di un suo ingresso in Giunta nel capoluogo), Mauro Desiderio (ex consigliere comunale e storico oppositore di Enrico Tresca nel Pd cittadino) e quella del consigliere comunale Antonio Ciontoli. L’elenco è corposo e dimostra come, fermo restando la richiesta di maggiore democrazia interna che può essere corretta in sé per sé, sono molteplici le tensioni che dovranno essere smaltite nei prossimi mesi dal Pd: da quelle relative alle vicende giudiziarie dei suoi esponenti, a quelle legate alle elezioni politiche senza dimenticare i problemi dell’amministrazione comunale del capoluogo.
La nota degli esponenti Dem che chiedono di porre fine al commissariamento
“Non ci stupisce che il segretario del Circolo Pd di Caserta ritenga inutile per il partito di terra di lavoro convocare il congresso come è già avvenuto in tutti i circoli: ossia si rifiuta di arrivare finalmente ad una gestione ordinaria e si sceglie di continuare con un commissariamento che continua a causare divisioni e guasti nella vita del Partito. Per di più, e siamo al grottesco, si indica addirittura il Circolo di Caserta ad esempio di costruzione di percorsi e progetti condivisi. Bisogna ricordare, siamo di fronte ad un caso cronico di assenza di memoria, che è segretario del circolo senza essere stato eletto in un congresso cittadino, regola-base di un metodo democratico, e che, evidentemente si teme di praticare. Su questa strada sciagurata si è perseverato come dimostrano i casi del tesseramento e delle convocazione degli organismi dirigenti in spregio alle norme statutarie. Come più volte da noi denunciato – continua il documento – prima durante e dopo il percorso del congresso nazionale, l’esercizio della democrazia e il rispetto delle regole sono il fondamento di un partito come il nostro radicato sul territorio e dalla osservanza di tali principi ispiratori dipende la credibilità della nostra comunità politica e la diversità del Pd rispetto alle altre forze politiche del nostro paese. Non si faccia quindi portavoce di esperienze positive inesistenti a Caserta, dove pur avendo responsabilità del governo della città, non è riuscito a costruire una gestione unitaria del partito premessa indispensabile per sviluppare un dibattito interno ed esterno sui temi più avvertiti nella città ma anche regionali e nazionali. Abbiamo assistito ad un puro ripiegamento sull’azione amministrativa che si è purtroppo caratterizzata soprattutto per i continui rimpasti in giunta, a volte annunciati a volte realizzati. E si è del tutto trascurata la inderogabile necessità di avviare nel Circolo un dibattito e conseguenti iniziative in città su tante problematiche di interesse dei cittadini e degli stessi iscritti al Pd. Nel ribadire la necessità del superamento di una gestione fallimentare del partito a Caserta e in provincia auspichiamo che l’assemblea dei segretari che si terrà, segni l’ inizio di un percorso che porti il Pd ad sereno e proficuo dibattito congressuale che ristabilisca, attraverso l’esercizio della democrazia, la ricostruzione di un Pd all’altezza dei compiti e delle aspettative di tanti militanti e cittadini”