Marcianise. Dario Abbate esce allo scoperto e pochi minuti fa pubblica un post su facebook nel quale attacca il sindaco di Marcianise Antonello Velardi. Di seguito il post: “Apprendo che il complice dei falsari nonché sindaco illegittimo continua indebitamente ad esternare le sue lezioni di moralità all’indirizzo dei suoi avversari politici. Lo ha fatto anche nel messaggio ai cittadini del 31 dicembre scorso arrogandosi il merito di aver estirpato il “male” e di aver definitivamente sconfitto presunti poteri criminali che, prima del suo avvento, si erano impadroniti della città. Ovviamente l’imbroglione si guarda bene dal citare i suoi compagni di merenda, quelli che in un anno e mezzo circa hanno saccheggiato ogni angolo del Comune e della sua zona industriale, quelli che impongono nei lavori pubblici le loro imprese, quelli che occupano illegittimamente spazi pubblici, quelli che pretendono dalle aziende del territorio posti di lavoro per amici e parenti e vi impongono i loro tecnici, quelli che hanno costruito la sua candidatura falsificando ben 280 firme di ignari elettori, uno di questi addirittura in galera (di questo ultimo scandalo ho informato la procura della repubblica e i vertici nazionali e regionali del Pd, Renzi compreso). Il vero dramma di questo personaggio è che, consapevole del suo rovinoso fallimento, tenta di ricostruire la sua immagine pubblica mestando nel torbido o speculando in altrui disgrazie (vero piccolo Giuliano?). Come dal giorno del suo insediamento il complice dei falsari è bravo a mascherare la sua opacità amministrativa con un’abile propaganda di stampa. Da quando è in carica questo signore non fa altro che “brillare” per annunci e proclami, per fandonie e millanterie, ma di veri atti amministrativi, di vere azioni di governo neanche l’ombra. Per questo motivo, il ciarlatano stava tentando di scappare dalla Città proponendosi per una sua candidatura al Parlamento: con tale obiettivo non ha esitato a gettare fango e “merda” sull’immagine di Marcianise rispolverando il tema di gomorriana memoria. L’espediente è però fallito e il pericolo è scampato: non sarà candidato. È ora, però, che la smetta. Sappia, però, che noi non abbasseremo la guardia e non ci faremo intimidire dalle sue minacce allusive: continueremo, senza sosta, a vigilare e a contrastarlo in ogni modo … senza sconto alcuno. E continueremo a stanare le sue malefatte …“.
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