Casapesenna. Michele Zagaria ha tentato nuovamente il suicidio in carcere. Il superboss è stato trovato dalle guardie carcerarie in piedi su uno sgabello. Ma, questa non è l’unica novità degli ultimi giorni. Se non siamo alla resa dei conti, poco ci manca. Un fatto è certo: l’antico sodalizio, l’amicizia tra Michele Zagaria e Antonio Iovine costruita su complicità, sangue e violenze, non esiste più. Lo dimostra un documento riservato oggi nelle mani dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia. Una relazione firmata da un ispettore in servizio nel supercarcere milanese di Opera, dove Zagaria è recluso in regime di isolamento. Dopo aver inscenato il 10 febbraio un nuovo tentativo di suicidio, l’ex superboss di Casapesenna si è abbandonato ad un lungo sfogo raccolto dagli uomini della Polizia penitenziaria ed oggi qualificato agli atti come «dichiarazioni spontanee». Quattro pagine fitte che riportano le frasi dell’uomo che sedeva in vetta alla «cupola casalese» che oggi non esiste più. Ci va giù duro Zagaria, quando parla del suo ormai ex amico e alleato. Da collaboratore di giustizia Iovine ha d’altronde già più volte accusato Michele Zagaria.