Santa Maria a Vico. Si è completato oggi -nell’ambito del processo relativo alla gara d’appalto del Comune di Santa Maria a Vico che vede coinvolti il dirigente comunale Pio Affinita, l’ex vice sindaco ed assessore Ernesto Savinelli, difesi dagli avvocati Raffaele Carfora e Italo Madonna, il colonnello Piscitelli Angelo difeso dall’avvocato Raffaele Crisileo, Caduco Raffaele e Valente Pasquale, difesi dagli avvocati Emilio Russo e Francesco Nacca, imputati a vario titolo per i reati di turbativa d’asta, corruzione, falso, sfruttamento della prostituzione, aggravati dalla finalità camorristica contestati dal P.M. della DDA di Napoli Dr. Luigi Landolfi – il controesame degli avvocati difensori del M.llo Capo dei Carabinieri Filippo Pasquale, in forza al RONI (Reparto Operativo Nucleo Investigazioni) di Caserta, che in precedenza aveva passato al setaccio le conversazioni telefoniche oggetto di intercettazione, riportando i passaggi preliminari che condussero all’aggiudicazione della gara d’appalto alla società Fare l’Ambiente facente capo ad Angelo Grillo, a cui è stato revocato il regime di carcere duro (cd. 41-bis) per le prime dichiarazioni collaboranti con la Autorità Giudiziaria. All’udienza di oggi dinanzi alla I^ Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria C.V., Presidente Roberto Donatiello, a latere giudici Rosaria Dello Stritto e Pasquale D’Angelo, il M.llo Filippo si è sottoposto all’interrogatorio degli avvocati della difesa.
Come poteva intuirsi, per il ruolo centrale occupato nella vicenda da Affinta Pio, RUP (responsabile unico del procedimento) relativo alla gara di appalto in contestazione, a durare maggiormente è stato il controesame del suo avvocato difensore Raffaele Carfora, e sono emersi elementi interessanti nella prospettiva della difesa, in quanto, all’esito delle numerose domande poste, è stata depositata ampia documentazione che attesta delle superficialità investigative.
Nello specifico, rispetto alla versione fornita dal M.llo Filippo secondo cui la Fare L’Ambiente, vincitrice dell’appalto e facente capo a Grillo Angelo, neppure fosse titolare degli automezzi con cui poi fu iniziata la raccolta dei rifiuti nel comune di Santa Maria a Vico, invece era proprietaria degli stessi in virtù di un contratto di vendita regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate l’11 gennaio 2013, e quindi tre mesi prima della gara d’appalto che ebbe inizio nell’aprile 2013.
Inoltre, in ordine alla contestazione di irregolarità fiscale della ditta ausiliaria New Splash, è stato prodotta al Tribunale una sentenza della Commissione tributaria provinciale di Caserta che accolse nel merito il ricorso presentato dalla ditta avverso cartelle esattoriali, riconoscendo che le stesse mai erano state notificate.
Con riferimento, poi, alla contestazione di corruzione sessuale, (vicenda della escort cubana che a Roma avrebbe avuto una prestazione sessuale con l’Affinita e che quest’ultimo mai ha negato) non sarebbero emerse dalle risposte date dal M.llo Filippo elementi di collegamento con la aggiudicazione della gara.
Da ultimo, la difesa ha richiamato la sentenza della Cassazione che già in fase cautelare annullò l’ipotesi di corruzione contestata all’allora vice sindaco Savinelli Ernesto per le assunzioni di Moscato Consiglia e Piscitelli Pasquale, per mancanza di gravi indizi di colpevolezza, sentenza che giunse all’esito delle indagini travolgendo pure le dichiarazioni collaborative di Ferrante Alessandra, segretaria tuttofare di Grillo, ritenute inattendibili dalla stessa Corte di Cassazione.
L’udienza è sta aggiornata al prossimo 19 aprile, quando sul banco dei testimoni salirà proprio Affinita Pio, che tramite il suo difensore ha già manifestato l’intenzione di sottoporsi all’interrogatorio delle parti.
Alle udienze successive saranno sentiti gli altri imputati, tra cui Savinelli Ernesto che parimenti oggi ha dichiarato di voler essere interrogato.