CASAL DI PRINCIPE – Katia Bidognetti, figlia di Francesco Bidognetti meglio noto come ‘Cicciotto e mezzanotte’, resterà in carcere. E’ questo quanto stabilito dalla quinta sezione penale della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso contro la detenzione proposto dai legali della donna. Per i difensori erano scorrette le modalità di acquisizione delle intercettazioni ambientali nella macchina della donna finite poi nell’ordinanza di custodia cautelare del febbraio scorso. Non l’hanno pensata così i magistrati della quinta sezione, presieduta da Maria Vessichelli, che ha stabilito la correttezza del lavoro degli inquirenti confermando l’utilizzabilità delle intercettazioni che hanno contribuito in maniera determinante alla buona riuscita dell’indagine contro il clan.
«In tema di intercettazione di comunicazioni o conversazioni, la motivazione sulle ragioni di eccezionale urgenza per l’uso di impianti in dotazione della polizia giudiziaria (a norma dell’art. 268, comma terzo del Codice di procedura penale), è assorbente -scrive la Corte- rispetto ai profili tecnici di inidoneità funzionale degli impianti della Procura della Repubblica, sicché, in tal caso, l’omessa indicazione specifica dei precisati aspetti tecnici non è causa di nullità o inutilizzabilità del decreto di intercettazione».
CAMORRA. Intercettazioni utilizzabili, la Corte di Cassazione 'inguaia' Katia Bidognetti
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