Caserta. (Sara Masi). San Clemente per quanto sia un piccolo borgo è, come tutte le così dette “frazioni” di Caserta, è ricca di tradizioni e di storia. Cronico, per non dire storico, è anche anche uno dei problemi che attanaglia i residenti.: quello di Via Cittadella, strada che si trova esattamente alle spalle del passaggio a livello ubicato in Via Chiesa, vicino alle abitazioni e alla parrocchia del paese.
Il comitato storico di San Clemente, il cui presidente è Giovanni Murgia, racconta e documenta le continue richieste al Comune di sopperire alla situazione di disagio e di mancata sicurezza in cui vivono le famiglie di questa storica e discussa via. Infatti, da anni, questo tratto di strada è chiuso poiché a causa dei necessari interventi di manutenzione è piena di buche ed erbacce, che la rendono praticamente inaccessibile, mentre la strada parallela, ovvero Via don Antonio Sapone, è chiusa al transito perché privata. Vale la pena di aggiungere che via Cittadella è l’unica strada di collegamento tra la zona della Parrocchia e Caserta, alternativa a via Chiesa. “Ma il problema è che spesso, il passaggio a livello rimane chiuso anche per ore– come spiega Murgia- e quindi le famiglie che vi abitano, sono impossibilitate ad uscire. Per giustificare i continui ritardi a scuola di mia figlia scrivemmo una lettera alla dirigenza per ottenere una maggiore flessibilità di orario a causa del passaggio a livello. Ad oggi, sono costretto a parcheggiare la macchina in Via Chiesa per evitare che mia figlia possa arrivare tardi a scuola nonché per motivi di sicurezza”.
Una vera e propria prigione per le famiglie che abitano in zona. Il disagio maggiore si è inoltre percepito quando dei signori anziani, tra cui anche il genitore del presidente si è sentito male. “L’autoambulanza, racconta- non riuscendo a passare perché il passaggio era come sempre chiuso, i medici son dovuti intervenire diversamente, passando per le rotaie e soccorrere la signora che fortunatamente non ha avuto nulla di grave”. Il disagio che si percepisce da anni è ormai noto all’amministrazione come si evince dalle documentazioni: sono state diverse le comunicazioni mandate anche all’amministrazione precedente. Lo stesso prefetto, preoccupato della situazione sollecitò ad una risoluzione e all’apertura della strada privata che conduce direttamente in via Montagna, oggi via Flaming. Ci sarebbe un’altra strada, via don Antonio Sapone, chiusa perché privata ma che se il comune riuscisse a renderla nuovamente aperta ad uso pubblico, questa situazione di prigionia potrebbe finalmente terminare. Insomma, le cose almeno finora, non sono ancora cambiate, basta guardare le fotografie per accorgersi che la strada è abbandonata a se stessa: mancanza di luci, spazzatura, erbacce nonché la presenza di animali randagi e potenzialmente pericolosi.
Un degrado inconcepibile per una frazione che, benché piccola, prova con tutte le sue forze a tenere viva una tradizione e un senso di appartenenza al luogo. Negli anni sono state raccolte firme per rendere nota al Comune la situazione. “Quando Falco divenne sindaco c’era l’idea di ricostruire la strada ma poi dopo la sua morte non fu fatto più niente. Le successive amministrazioni non hanno dato risposta, almeno finora”.
Del problema se ne sta occupando anche il movimento ‘Città Futura’ con il consigliere Enzo Bove impegnato a girare nelle frazioni per ‘ascoltare’ le problematiche dei cittadini e portarle all’attenzione del consiglio comunale. Raggiunto da eCaserta, Bove si dice “seriamente deciso a risolvere questa situazione di grave disagio e mancata sicurezza e sta già operando con la dirigenza del settore patrimonio per trovare delle soluzioni concrete al fine di espropriare la strada privata e con le relative manutenzioni, riaprirla al transito. Ci vorranno i tempi burocratici necessari ma stiamo lavorando per cercare in maniera risolutiva e determinata tutte le soluzioni concrete”.