Caserta. (A.S/O.C). Con l’avvicinarsi del Natale torna a farsi sentire il problema della ZTL per le strade del centro. Il periodo natalizio, si sa, è caratterizzato dallo shopping: la corsa ai regali, all’affare o più semplicemente farsi una semplice passeggiata per le vie del centro illuminate. Ciò sembra non accadere nella città di Caserta recando, oltre al danno d’immagine, anche quello economico per i commercianti. Questa mattina abbiamo intervistato alcuni negozianti che, ormai da tempo, individuano nella ZTL la causa principale del disagio casertano. “Siamo d’accordo con la ZTL, e questo ci terrei a sottolinearlo, ma non attuarla in arterie importanti quali corso Trieste, che tra l’altro è provvisto di marciapiede. Proprio il Corso– continua la titolare del negozio Albero di Via Mazzini, Sandra Manganiello – funge da strada principale e di collegamento con il centro e chiuderlo è una vera e propria negazione del commercio. Inoltre- continua- la chiusura di questa arteria così importante isola la Reggia di Caserta, rendendo il centro storico ancora meno attrattivo. I centri commerciali? Non sono loro il problema, sono una realtà ed in quanto tale vanno accettati, noi vorremmo solo essere messi in condizioni di essere competitivi. Questo Natale non sarà diverso da quello degli altri anni”. Dello stesso parere sono Antonio Bourelly del negozio Doppelganger e l’impiegato di Hogan Luigi Vignoli. Il primo è d’accordo con quanto detto dalla titolare di Albero e aggiunge: “non solo la Reggia è isolata ma ciò determina anche una minore attrattività da parte dei turisti che una volta visitato il monumento Vanvitelliano non sono incuriositi a visitare il centro. Anche per i casertani però non è semplice raggiungerci data l’inefficienza dei trasporti pubblici e l’onerosità dei parcheggi”. “La ZTL va anche bene ma non così – conclude l’impiegato di Hogan- bisognerebbe ritornare alla fasce orarie. Corso Trieste è provvisto di marciapiede, perché chiuderlo e limitare l’accesso al centro? Alle 18 sembra scattare il coprifuoco e questo certamente non fa bene alla città”.
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