Maddaloni (red.cro.). Michele Della Peruta, per il Comune di Maddaloni, era super produttivo. O meglio, era un funzionario eccellente in quanto dal 2007 al 2016 ha ricevuto il “premio” di produttività ma questo particolare non è servito a scagionarlo e a permettergli di uscire dal carcere e trascorrere le festività natalizie con i propri cari. Infatti, la difesa del geometra maddalonese ha puntato su questo importante elemento per convincere il giudice ad accettare la richiesta di scarcerazione, respinta invece in quanto secondo il tribunale di Napoli Della Peruta potrebbe inquinare le prove, in quanto ritenuto un soggetto “pericoloso”. Resta in carcere il responsabile dell’ufficio condoni del Comune di Maddaloni, accusato di “induzione indebita a dare o promettere utilità, nella forma consumata e tentata e di truffa aggravata”. Il giudice dell’ottava sezione del tribunale di Napoli, Foschini ha rigettato la richiesta di riesame presentata dall’avvocato della difesa dopo il deposito da parte del pm De Vico delle intercettazioni ambientali durante i colloqui in carcere tra Della Peruta e alcuni suoi familiari. Per il giudice, Della Peruta potrebbe inquinare le prove. Il responsabile dell’ufficio condoni insieme ad un tecnico del territorio,Michele Pietropaolo, facevano “sconti” sul pagamento delle somme per il condono edilizio in cambio di tangenti. Nel particolare, Della Peruta, in qualità di responsabile dell’ufficio condoni, con la complicità del geometra Michele Pietropaolo e di altre persone, sulle quali sono ancora in corso le indagini, induceva i cittadini di Maddaloni che chiedevano il permesso a costruire, a consegnargli denaro, a titolo di tangente, per ottenere una sostanziosa decurtazione delle somme dovute per il perfezionamento dell’iter procedimentale finalizzato all’ottenimento del condono edilizio. “Questo sistema illecito escogitato da Della Peruta – spiega la procuratrice di Santa Maria C.V., Maria Antonietta Troncone – si sostanzia nell’utilizzo di falsi bollettini di conto corrente postale già validati e relativi agli anni 1986-1987, sui quali, il cittadino interessato, dopo aver consegnato al funzionario pubblico una somma di denaro quale indebito corrispettivo dell’interessamento, avrebbe dovuto soltanto indicare un importo di denaro in lire. Importo che poi sarebbe stato effettivamente decurtato dalla somma complessiva dovuta, attraverso l’inserimento del bollettino stesso nell’incartamento relativo alla pratica concernente la richiesta di sanatoria edilizia, in modo tale da far risultare che il pagamento degli oneri concessori, delle sanzioni e del conguaglio dovuto a titolo di oblazione, fosse già stato effettuato nel 1986 o nel 1987”. Le indagini sono cominciate dopo la denuncia di un cittadino di Maddaloni, L.O., che si è rifiutato di pagare la somma di 5000 euro, per ottenere la decurtazione del pagamento degli oneri per la pratica di sanatoria edilizia. “Questo cittadino – dice ancora la Procuratrice Troncone – di sua iniziativa, ha consegnato alla Polizia Giudiziaria alcune registrazioni, da lui effettuate, inerenti le conversazioni intrattenute con il geometra Michele Pietropaolo, libero professionista incaricato dallo stesso denunciante per la cura della pratica di permesso di costruire in sanatoria. Da tali registrazioni, così come dagli ulteriori elementi raccolti nel corso dell’attività investigativa, emerge inequivocabilmente il pieno coinvolgimento del libero professionista nell’elaborazione e nell’esecuzione della condotta criminale”. Nel corso delle ulteriori indagini, sviluppate attraverso interrogatori ed intercettazioni, è stato scoperto che anche altri cittadini avevano versato tangenti al funzionario comunale. I due arrestati ora dovranno rispondere di “induzione indebita a dare o promettere utilità, nella forma consumata e tentata e di truffa aggravata”.
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