Maddaloni (m.i.). Sono ormai note le manovre messe in atto in vista delle elezioni amministrative che si terranno, con molta probabilità, nella prossima primavera, da una parte della coalizione che ha sostenuto il candidato Andrea De Filippo, l’Udc degli Sferragatta e quella parte di Pd che ha sostenuto Alfonso Formato durante il recente congresso cittadino. Tali manovre però, come già anticipato, scontentano un po’ di gente, chi per motivi ideologici, chi per meri motivi di calcolo poiché, più si allarga la coalizione a sostegno di De Filippo, più aumentano le bocche da sfamare, in senso metaforico, con le cariche che il neo sindaco deve assegnare in caso di vittoria. Ora, qualunque sia la motivazione dello scontento, è un fatto che si va allargando e componendo uno spazio di centro che potrebbe veder confluire tutte le liste che rappresentano l’anelito civista, il movimento Maddaloni Libera di Riccardino Stravino che, com’è ormai noto ha perpetrato un vero e proprio strappo con De Filippo, non si sa quanto insanabile, la lista Calatia Libera di Vincenzo Santangelo ed, infine, quel che resta della lista civica che, nelle scorse elezioni ha sostenuto Peppe Razzano. Ciò che accomuna, secondo noi, questi movimenti è la lontananza dai partiti tradizionali, oramai, anche in provincia di Caserta, in profonda crisi e la possibilità di andare a corte del più forte a livello regionale, dove, si sa, si sviluppano le politiche più interessanti per i territori visto che è da lì che transita la maggior parte dei finanziamenti. Resterebbe il problema del candidato sindaco, ma, ricordiamo, che tra tutti i nominati ce n’è uno che vanta un grandissimo credito e stiamo parlando di Claudio Petrone che, nella scorsa tornata elettorale, accettò di fare un passo indietro dalla candidatura a sindaco, ormai pubblica, a pochi giorni dalla presentazione delle liste. Chissà se questa sorta di fido maturato possa essergli sufficiente per accreditarsi al tavolo delle trattative, visto che il suo maggior competitor Vincenzo Santangelo pare essere proiettato più verso le prossime regionali che verso una competizione locale. Naturalmente questo ragionamento avrebbe ragion d’essere solo nel caso in cui Peppe Razzano, come del resto più volte paventato, si tiri fuori dai giochi, almeno per il momento.
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