Violenze in carcere, cambia il presidente del collegio: avvocati in allarme
Nel procedimento sono 105 gli imputati per le violenze avvenute il 6 aprile 2020
SANTA MARIA CAPUA VETERE - Dopo quasi tre anni di dibattimento e con la strada verso la conclusione ormai imboccata, cambia il presidente del collegio al maxiprocesso per le violenze ai danni dei detenuti avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile del 2020.
Il cambio nel processo
Il processo è in corso all'aula bunker del carcere sammaritano, visto l'alto numero di imputati: sono infatti 105, tra poliziotti penitenziari, funzionari del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap) e medici dell'Asl di Caserta in servizio nell'istituto di pena all'epoca dei fatti. Roberto Donatiello, il presidente del collegio giudicante di Corte d'Assise (a latere Honorè Dessi), non ha avuto la proroga per continuare a occuparsi del maxi-processo (partito nel novembre 2022), e dovrà insediarsi alla Corte di Appello di Napoli, dove era stato già trasferito su decisione del Csm nel 2024. Proprio per evitare cambi in corsa in un processo molto complesso come quello in corso all'aula bunker del carcere sammaritano, Donatiello aveva usufruito dell'istituto dell'applicazione temporanea, così come peraltro avviene per il pubblico ministero Alessandro Milita, che è stato nominato procuratore aggiunto a Napoli ma continua a seguire il maxi-processo a Santa Maria Capua Vetere.
Avvocati in allarme
Del cambio di Donatiello - oggi dovrebbe conoscersi il nome del sostituto - si discuterà oggi 12 novembre alle 15 in un tavolo tecnico con la Presidenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la Procura della Repubblica e il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati; ma la situazione ha messo in allarme proprio gli avvocati dei 105 imputati, che, attraverso la Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere, hanno fissato sempre per domani, ma alle 11, dunque in vista del tavolo previsto nel pomeriggio, un'assemblea straordinaria per "confrontarsi sulle ragioni di tale mutamento del Collegio giudicante e sulle conseguenze che ciò comporterà in un processo - oramai giunto nella fase dell'esame degli imputati - estremamente complesso e delicato, soprattutto in tema di tutela delle garanzie difensive". Per favorire la partecipazione di tutti i legali impegnati nelle difese degli imputati, la Camera Penale ha quindi chiesto il rinvio dell'udienza del maxi-processo in calendario proprio per domani mattina, senza però proclamare astensione, "nell'ottica di uno spirito di collaborazione con le Istituzioni Giudiziarie".







