antica cittadella
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SANTA MARIA A VICO – Non finiscono le grane per la classe politica di Santa Maria a Vico. Questa volta ad alzare il polverone non sono gli organi giudiziari, ma il gruppo consiliare di “Città di Idee” che ha denunciato un comportamento anomalo da parte del Presidente del Consiglio in merito all’inserimento di un’interpellanza all’ordine del giorno della prossima civica assise. Il documento chiedeva di conoscere le intenzioni della maggioranza dopo i recenti arresti.

Il manifesto

Il tutto è stato diffuso anche attraverso un manifesto affisso per le strade cittadine: “Ieri si è tenuta la conferenza dei capigruppo per definire la convocazione del prossimo Consiglio comunale in vista della surroga del consigliere dimissionario. Durante la riunione si è registrato un atteggiamento che, a nostro avviso, ha superato i limiti della legalità e della correttezza istituzionale. Premettiamo che, nella giornata di venerdì, abbiamo trasmesso via PEC — oltre alle interrogazioni relative al Palazzetto dello Sport e al Complesso Aragonese — anche un’interpellanza con la quale chiediamo di conoscere le intenzioni di questa amministrazione a seguito degli arresti del sindaco e del vicesindaco. Ci ha sorpreso constatare un comportamento tutt’altro che super partes da parte del Presidente del Consiglio comunale, il quale ha ritenuto di sottoporre a votazione l’inserimento all’ordine del giorno della nostra interpellanza. Si tratta di una procedura anomala e priva di precedenti: in tutti questi anni, infatti, interrogazioni, interpellanze e mozioni sono sempre state semplicemente protocollate per essere regolarmente discusse.

La denuncia al Prefetto

Ancora più grave è stato l’atteggiamento del capogruppo di maggioranza, che con toni spavaldi e pressanti ha di fatto condizionato il Presidente del Consiglio, mettendolo in evidente difficoltà. Tale comportamento ha reso necessario, da parte nostra, procedere con una formale denuncia-diffida e con la segnalazione dell’accaduto al Prefetto".