Marcianise. Da qualche giorno quella lieta spensieratezza che caratterizzava la vita politica marcianisana è stata riposta in cantina. La decisione del sindaco Antonello Velardi di candidarsi al Parlamento ha scosso, non poco, le acque dell’amministrazione comunale. Nelle ore scorse il malessere è esploso non tanto per la scelta di Velardi di andare a Roma, quanto piuttosto per aver espresso un desiderio: quello di essere candidato nel collegio uninoninale. Questo significa che, per essere eletto, dovrà necessariamente raccogliere le preferenze. Se Velardi ha bisogno delle preferenze, Marcianise, viene da sé, dovrebbe fornirgliene in gran numero mettendo in difficoltà tutti quei marcianisani-aversani (il colleggio dovrebbe essere unico per i due agglomerati), soprattutto sostenitori del sindaco, che vorrebbero provarci pure loro ad andare a Roma.
La decisione del sindaco allarma quindi gli alleati ambiziosi, gli avversari gelosi, e pure gli alleati che non hanno l’ambizione di andare a Roma. Proprio con una di queste, la consigliera comunale Carmen Ventrone, insegnante alla prima esperienza tra i banchi del Comune.
La Ventrone venne eletta nella lista di Velardi ‘Marcianise città nuova’ risultato la seconda degli eletti dietro Enzo Galantuomo. Un risultato che doveva essere valorizzato di più per la consigliera che, basta ricordare le cronache politiche marcianisane, tentò di proporsi, con i voti dell’opposizione, come presidente del Consiglio finendo battuta dal candidato del Pd Antimo Rondello. Da quel momento la Ventrone è una indipendente di fatto.
L’insegnante ieri ha questionato direttamente con il sindaco Antonello Velardi mettendo in dubbio le sue doti ‘divine’ (ci perdonerà la battuta ma è una attestazione di simpatia per l’uomo forte modello De Luca, che Velardi, fin dal primo momento, ha voluto incarnare).
Oggetto della discussione è stata la mensa scolastica. Per la Ventrone la colpa è tutta dei dirigenti e dei funzionari comunali e da quella inefficienza sono stati generati i ritardi nell’organizzazione. Chi ha assistito alla scena parla di un sindaco stizzito pronto alla replica a muso duro. Inaspettata, stavolta, la reazione della consigliera Ventrone che, rossa di rabbia, gli ha detto che non avrebbe più dovuto ridicolizzarla e anche cominciare ad ammettere che lui può anche sbagliare.
Non sappiamo cosa il sindaco Velardi abbia risposto, più probabilmente sarà rimasto di sasso. Vedremo nei prossimi giorni se questa questione tutta privata avrà anche uno sbocco in consiglio dove la Ventrone pare pronta ad abbandonare la posizione di indipendente per approdare in Terra di idee insieme al consigliere Vallosco pure lui in rotta con il primo cittadino.