Rubrica a cura di Nando Astarita
CASERTA (di Nando Astarita) – Il Ministro della Cultura costituirà un Comitato Nazionale per celebrare adeguatamente il 250º anniversario della morte di Luigi Vanvitelli, avvenuta a Caserta il 1º marzo dei 1773.
Questo evento però riguarda anzitutto il binomio Caserta – Reggia perché entrambe fondanti della sua celebrità sia pure per aspetti diversi. Ed infatti, malgrado la Reggia avesse assunto dapprima il ruolo di promotrice di tale celebrazione, sia pure coinvolgendo una pluralità di Istituzioni ed Enti, fra cui le Regioni Campania, Lazio , Marche e i Comuni di Casagiove, Caserta e i cinque afferenti l’Acquedotto Carolino, inevitabilmente, ha dovuto poi condividere tale leadership col Comune di Caserta.
Però va detto che quel ruolo egemone derivava alla Reggia anche dall’essersi attivata da tempo per tale evento avendo perfino previsto, con incarico esterno, il relativo coordinamento organizzativo. E tutto ciò non sorprende affatto se si considera l’importanza dell’evento e quindi l’eco anche internazionale che potrebbe derivare e.
Tutt’altro discorso invece risulta finora per quanto riguarda il Comune di Caserta che, nella circostanza, appare arrancante e alquanto smarrito. Infatti, partito con notevole ritardo e solo pro forma (un Comitato organizzatore composto dal sindaco e dall’assessore alla cultura!) dopo essere riuscito a mettere una toppa al suo ruolo gregario nell’evento, parrebbe però intenzionato a porsi a traino della più efficiente organizzazione Reggia e forse non solo per il solito alibi di scarsità di fondi.
A questo punto però è presumibile che la Reggia giustamente interpreterà l’evento in chiave coerente col suo ruolo museale.
Ma in realtà l’avvenimento avrebbe tutte le potenzialità per portare la città di Caserta alla ribalta nazionale ed anche internazionale laddove fosse gestito con l’apporto di competenze e professionalità adeguate e quindi in grado di assicurare alla città di Caserta concreti ritorni, oltre che in termini d’immagine, anche e sopratutto in termini turistici, il che sarebbe una vitale boccata di ossigeno per una economia cittadina ridotta lla canna del gas.
Ma, purtroppo, tutto ciò potrebbe restare utopia visto che a soli 9 mesi dal 2023 non ci sono che chiacchiere, o al più ipotesi di propinare minestre riscaldate o “eventi” di cui certo non sarebbe la città a giocarsi. Insomma, peggio di così è davvero difficile immaginarsi una gestione di un evento di tale storica e rilevante portata.
Infatti, a quest’ora doveva essere già stato elaborato, e concordato con gli operatori turistici e culturali del territorio. un articolato programma di iniziative che, coordinato con quello previsto dalla Reggia, avesse adeguata potenzialità di fare del 2023 un anno memorabile per la città sotto vari aspetti e comunque assicurarle il ruolo propulsivo e proficuo che le compete, per diritto e per dovere, al riguardo.
Quindi, considerato tutto ciò, se non avviene qualcosa, qualche importante novità, quel che si profila è solo una abborracciata parteciparne del Comune solo per dimostrare d’esserci o al più per trarne vantaggi autoreferenziali.
Solo i fatti però potranno dimostrare a suo tempo se è giustificata o meno questa nostra visione mentre quello che è certo fin d’ora è che sarà ressa a mettersi in prima fila sotto i riflettori con pretesa d’essere convinti celebratori della figura di Luigi Vanvitelli che invece, nei fatti, continua ad essere del tutto trascurata dalla città e da chi avrebbe anzitutto il dovere istituzionale di tutelarla e onorarla senza far prevalere sterili personalismi.
Anche per tutto questo, assume quindi particolare valenza l’iniziativa di matrice civica di erigere un Cenotafio a Luigi Vanvitelli proprio in occasione del 250º anniversario della sua morte.
Infatti, una tomba sia pur simbolica potrà finalmente esprimere, in maniera tangibile e perenne, la doverosa riconoscenza della città a Luigi Vanvitelli che l’ha tanto impreziosita col suo capolavoro architettonico. Ed oltretutto tale cenotafio consentirebbe di rendere meno grave e clamorosa la mancanza di una vera tomba di Vanvitelli dovuta a deplorevoli vicende più volte da noi denunciate ma ancora non del tutto chiarite.
Non resta dunque che augurarci che almeno abbia successo questa iniziativa del Cenotafio che, proposta già da tempo dal Gruppo FB “ Reggiando e dintorni reali” con la costituzione di un apposito Comitato, può vantare oggi anche la partecipazione solidale e convinta di varie associazioni ed dei più rappresentativi Gruppi FB di Caserta. Cosicché tale proposta è oggi supportata da una pluralità di soggetti che tutti assieme rappresentano alcune decine di migliaia di persone.
Quindi, al di là dei tanti consensi verbalmente espressi al riguardo, anche se finora il Comune non ha avuto prontezza a cogliere e far propria l’idea del cenotafio, appare difficile che potrà ignorare del tutto una volontà cittadina così tanto condivisa e democraticamente espressa. Noi speriamo fortemente che sulla consueta superficialità e faziosità casertana possa prevalere la sensibilità e l’avvedutezza politica di chi ci rappresenta cosicché la realizzazione del cenotafio possa essere espressione di ritrovata sintesi e collaborazione attiva cittadinanza.
