SAN FELICE A CANCELLO. Gennaro Morgillo ha parlato chiaro durante l’interrogatorio di questa mattina: “Sono innocente, non c’entro niente con questa storia”.
L’unico superstite del declinato clan Massaro, finito in carcere nuovamente martedì mattina a seguito dell’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda di Napoli, eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo di Caserta si non è nascosto dietro giri di parole.
Alla presenza del suo avvocato, Vittorio Fucci, Morgillo si è poi avvalso della facoltà di non rispondere ma prima ha voluto fare una dichiarazione ben precisa.
Diversa, invece, la posizione di Elena Rivetti, difesa dall’avvocato Orlando Sgambati, che ha ammesso di spacciare per conto dei Piscitelli ma di non avere più rapporti con lui: “L’ho fatto perchè dovevo campare”, ha detto la 43enne.
La “Cervinara”, madre di Michela, Costanza e Antonio, da venti anni circa è separata da Filippo, capo banda e gestore “supremo” del traffico di stupefacenti nei comuni della Valle di Suessola e Valle Caudina.
Nei prossimi giorni dovrebbero esserci gli altri interrogatori. Nell’aria c’è anche la richiesta da parte dell’avvocato Igino Nuzzo degli arresti domiciliari per Patrizia Di Palma, madre di un bambino di appena cinque anni.