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CASAL DI PRINCIPE – Dopo la "promessa" da caposcout nel nome di don Peppe Diana, Iole Diana, 28enne nipote del sacerdote scout che la camorra ha ucciso il 19 marzo del 1994 per liberarsi di una voce scomoda, si appresta domani a vivere un'altra giornata nel segno di quello "zio 'conosciuto per appena un anno' (è nata nel 1995, ndr), ma che ha segnato profondamente con il suo coraggio la vita mia, della mia famiglia e di Casal di Principe, e credo e spero anche un po' dell'intera Italia, visto il riconoscimento più alto al sacrificio sopportato da zio Peppe con l'arrivo del Capo dello Stato Sergio Mattarella".

Iole incontrerà Mattarella alla cappella di famiglia al cimitero, dove è seppellito don Diana; con lei ci sarà il fratello Gennaro, la mamma e il papà Emilio, fratello di don Peppe, quindi l'altra sorella del prete Marisa con il marito e i due figli. E sarà un momento di grande emozione e orgoglio, "perché Casal di Principe è diversa da quella che mi raccontavano e che ho conosciuto grazie alle cronache.

A Mattarella mostreremo le tante cose belle realizzate a Casal di Principe. Tanti ragazzi vogliono impegnarsi nel sociale, la criminalità non è più l'orizzonte cui guardare come tanti anni fa. Basta pensare che al primo gruppo scout aperto a Casal di Principe qualche mese fa, e per cui ieri abbiamo fatto la solenne promessa io e altri 8 capi, hanno aderito tanti ragazzi, e molti vogliono avvicinarsi. Ma se potessi chiedere qualcosa a Mattarella, gli direi di fare in modo che lo Stato sia più presente, che aiuti maggiormente i ragazzi di questo territorio a trovare un lavoro e rendersi autonomi, che sostenga i sacrifici del popolo. Perché dalle nostre parti è più difficile riuscire a realizzarsi". Zio Peppe per Iole è sempre presente; "sono cresciuta con il suo esempio e i suoi valori, che sono di umanità verso le persone più deboli, di comprensione verso i ragazzi che cercava di togliere dalla strada, di apertura mentale e amore verso le differenze".