Dipendente delle Poste sottrae soldi ai clienti: sequestrato il malloppo da 359 mila euro
Operazione dei Carabinieri di Maddaloni per peculato e riciclaggio. Sequestro preventivo per equivalente su 5 immobili e 18 rapporti finanziari intestati alla direttrice di Casagiove e al compagno
MADDALONI (Lucia Sforza)- I carabinieri della Compagnia di Maddaloni hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente, emesso dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento è stato eseguito nei confronti di due persone, ritenute responsabili, sebbene nella fase embrionale delle indagini preliminari, dei reati di peculato, sostituzione di persona, riciclaggio e autoriciclaggio.
I soggetti indagati sono una dipendente postale residente a Casagiove e il suo compagno, di Santa Maria Capua Vetere. Secondo le indagini, i due avrebbero posto in essere una serie di truffe ai danni di alcuni clienti dell'Ufficio Postale di Montedecoro, frazione di Maddaloni, pur operando la donna da una filiale e dalla zona dell’agro aversano.
Sfruttato l'incarico per sottrarre 359 mila euro
Le indagini, condotte dal personale della Stazione Carabinieri di Maddaloni tra il febbraio e il dicembre del 2024, hanno consentito di ricostruire e documentare l'articolato meccanismo fraudolento.
Gli indagati avrebbero sottratto – a vario titolo e sfruttando l’incarico all'epoca ricoperto dalla donna come dipendente di un ufficio di poste italiane – ingenti somme di denaro a diversi ignari correntisti. La somma totale oggetto della sottrazione e del conseguente decreto di sequestro preventivo per equivalente ammonta a euro 359.246,27.
Il sequestro di beni immobili e rapporti finanziari
Nel corso dell’esecuzione del decreto, i Carabinieri hanno anche notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il sequestro a vincolo reale ha riguardato:
- Cinque beni immobili, tutti insistenti nel comune di Casagiove.
- Un totale di 18 rapporti finanziari intestati ai due indagati.
- Una quota pari al quinto stipendiale della retribuzione netta mensile degli stessi.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. Gli odierni indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva, e la misura reale è stata adottata senza il contraddittorio, che avverrà davanti al Giudice terzo che potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.







