Incidenti falsi, giudice si astiene: 36 a processo per giro da 4 milioni
Svolta inattesa nel processo per frodi assicurative. Il giudice D'Angelo chiede l'astensione. Sequestri per 600mila euro.

MADDALONI (Lucia Sforza)- Svolta inattesa nell’aula della seconda sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, durante il processo che vede alla sbarra 36 persone imputate per presunte frodi ai danni di diverse compagnie assicurative. Le accuse contestate al gruppo comprendono, a vario titolo, associazione a delinquere, truffa, falso e corruzione, anche in ambito giudiziario.
La Procura sostiene che l'organizzazione criminale avrebbe architettato un sofisticato sistema basato su incidenti stradali mai veramente avvenuti, finalizzato a ottenere rimborsi assicurativi non dovuti per un valore complessivo che si avvicina ai quattro milioni di euro.
Il giudice Pasquale D’Angelo chiede l’astensione
Durante l’ultima udienza, è arrivato il colpo di scena: il giudice Pasquale D'Angelo, componente del collegio presieduto da Antonio Riccio, ha presentato una richiesta di astensione dal procedimento. La motivazione risale al periodo in cui ricopriva il ruolo di GIP (Giudice per le Indagini Preliminari), circostanza in cui aveva firmato i decreti di acquisizione dei tabulati telefonici utilizzati nel corso dell’inchiesta. La decisione ora passa al Presidente del Tribunale, che dovrà stabilire se accogliere o meno la richiesta. La prossima udienza è prevista per la fine di novembre.
L’inchiesta e il sistema delle truffe sanitarie
L’indagine, coordinata dalla Procura e condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri di Aversa con il supporto dei NAS di Caserta, aveva già portato in fase preliminare all’esecuzione di 23 misure cautelari e al sequestro di beni per un valore di oltre 600mila euro, ritenuti frutto dell’attività fraudolenta.
Secondo le ricostruzioni, persone perfettamente sane – o con vecchie fratture – venivano accompagnate nei pronto soccorso di Maddaloni di Marcianise e Maddaloni, dove, con l’aiuto di personale sanitario compiacente , ottenevano referti falsi attestanti lesioni inesistenti. Questi documenti venivano poi presentati alle assicurazioni per chiedere risarcimenti ingiusti.
Oltre 1.700 referti irregolari sequestrati
Nel corso degli accertamenti, sono stati rinvenuti oltre 1.700 certificati medici irregolari , oltre a un centro diagnostico a Qualiano e un centro fisioterapico a Casal di Principe utilizzati strategicamente per generare ulteriore documentazione fasulla e gonfiare i risarcimenti.
Tra gli imputati, coinvolti a vario titolo nel maxi-processo, figurano:
- Antonio Abatiello,
- Emilio Acunzio,
- Emilio Baldascino,
- Raffaele Biello,
- Giovanni Cimmino,
- Olimpio Costantino,
- Flavia Davide,
- Carmine De Simone,
- Gianluca Di Sarno,
- Guglielmo Di Sarno,
- Mario D’Angelo,
- Giuseppe De Santis,
- Antonio Del Vecchio,
- Luigi Fontarella,
- Angelo Ferraro,
- Domenico Fiorito,
- Paolo Franco,
- Patrizia Intorto,
- Francesco antonio Landolfi,
- Antonio Letizia, Raffaele Marrandino,
- Mariangela Masella,
- Adriana Mottola,
- Massimiliano Pagano,
- Gianluca Piazza,
- Fabio Pirozzi,
- Alessandro Piscitelli,
- Giulio Puzzi,
- Gennaro Rondinone,
- Antonio Russo,
- Francesco Russo,
- Gianni Russo,
- Salvatore Salvemini,
- Raffaele Santangelo,
- Esterina Tavoletta,
- Massimo Vaio,
- Luigi Varone.






