Bomba ecologica in via Nocelle, l'allarme: "E' pronta a riesplodere"
La denuncia dei consiglieri: "Dopo l'incendio, non c'è stata nessuna bonifica"
CASAPULLA - Una bomba ecologica pronta a riesplodere quella che si trova lungo il prolungamento di via Nocelle a Casapulla.
Nessuna bonifica
Pochi mesi fa, infatti, nella zona in prossimità dell’area fitness di via Sbarra, c'è stato un enorme incendio di rifiuti, che generò sdegno e malumore tra i cittadini. Ad oggi nessuna bonifica è stata realizzata e la situazione resta di degrado assoluto, oltre che pericolosa. Sul tema sono intervenuti i consiglieri comunali del gruppo 'Per Casapulla' Anna Di Nardo, Mariacristina di Gennaro, Michele Sarogni e Francesco Trepiccione, i quali, attraverso un esposto presentato in queste ore in Comune, hanno chiesto una bonifica immediata e la messa in sicurezza della discarica abusiva.
Il commento dei consiglieri
«Lungo il prolungamento di via Nocelle (lato Casapulla) – affermano i rappresentanti dell’opposizione – si trova una discarica abusiva composta da ingombranti di varia tipologia, Raee come frigoriferi in disuso, oggetti in plastica, inerti di demolizione, materiali tessili e altri rifiuti sparsi. Tutto questo provoca una grave carenza igienico-sanitaria e ambientale, oltre ad un serio pericolo di incendio come accaduto la scorsa estate. Per questi motivi, chiediamo all’amministrazione di disporre con urgenza la rimozione dell’immondizia e la bonifica e il ripristino dei luoghi. Bisognerebbe, inoltre, attivare controlli mirati da parte delle forze dell’ordine, installare telecamere di videosorveglianza e valutare barriere fisiche per impedire l’accessi dei mezzi di coloro che abbandonano i rifiuti. Chiediamo anche gli atti relativamente a esposti, verbali di accertamento, provvedimenti adottati e affidamenti per la rimozione dei rifiuti. Occorre intervenire in maniera tempestiva prima di un nuovo disastroso incendio. L’amministrazione comunale dimostra ancora una volta la scarsissima attenzione alle tematiche ambientali e il poco interesse alla cura delle periferie cittadine» - concludono Di Nardo, di Gennaro, Sarogni e Trepiccione.