Sfascia casa e minaccia i genitori per avere soldi per la droga: scattano i domiciliari
Il 47enne è stato giudicato parzialmente incapace di intendere e di volere

CASAPULLA - Un 47enne di Casapulla, accusato di estorsione aggravata e maltrattamenti in famiglia, è stato trasferito dagli agenti della polizia penitenziaria in una struttura residenziale del casertano, dove rimarrà agli arresti domiciliari per ricevere le cure necessarie a seguito di un grave disturbo psicologico.
La decisione è stata presa dal Giudice per l’udienza preliminare, dottoressa Rosaria Dello Stritto, che ha accolto la richiesta del difensore dell’uomo, l’avvocato Gaetano Crisileo, il quale ha presentato una serie di documenti sanitari a supporto della condizione di salute mentale del suo assistito.
In preda a un raptus distrugge casa
I fatti risalgono a diversi mesi fa, quando l’uomo, in preda a un raptus improvviso, ha minacciato i suoi anziani genitori, chiedendo insistentemente denaro per acquistare sostanze stupefacenti. Durante l’ennesimo episodio di violenza, l’uomo ha distrutto suppellettili in casa, creando una situazione di forte paura e disagio per la famiglia. Le vittime hanno quindi allertato le forze dell'ordine, che sono intervenute tempestivamente.
Disposto il trasferimento in una struttura residenziale
A seguito dell’intervento dei carabinieri di San Prisco, il 47enne era stato arrestato e trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Tuttavia, la perizia psichiatrica, eseguita dal perito di ufficio, professor Raffaele Sperandeo, ha evidenziato che l’uomo fosse parzialmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti. Questa valutazione ha portato il Giudice a disporre il trasferimento in una struttura residenziale, dove potrà essere sottoposto a un percorso di cura.
Il caso solleva preoccupazioni legate alla violenza domestica e all’abuso di sostanze, ma anche all’importanza di un’adeguata attenzione alle problematiche psichiatriche per prevenire episodi simili in futuro. Intanto, la famiglia continua a vivere con il dolore di quanto accaduto, ma trova un piccolo conforto nell’attesa che l’imputato possa ricevere le cure necessarie.