Uccide la moglie a colpi di pietra, fermato il marito: morto il figlio minorenne
L'uomo aveva portato con sé i due ragazzi: in fin di vita la figlia

REGIONALE - É stato fermato a Campobasso Salvatore Ocone, l'uomo sospettato di aver ucciso la moglie Elisa Polcino a Paulisi, in provincia di Benevento. Morto anche il figlio minorenne, in fin di vita la figlia. Salvatore Ocone, operaio 58enne di Paupisi (Benevento) aveva portato via con sé i due minori stamattina all'alba, dopo aver ucciso la moglie 49enne con un sasso. Poco fa, i carabinieri lo hanno rintracciato e fermato a Campobasso. Purtroppo, secondo quanto si apprende, per il figlio non c'è stato nulla da fare, mentre è stata soccorsa la figlia, in gravissime condizioni.
Il delitto
L’uomo nel piccolo comune in provincia di Benevento ha ucciso la consorte a colpi di pietra e poi si e' dato alla fuga, portando con se' i due figli minorenni. Il figlio piu' grande della coppia, Mario, lavora a Rimini e sta rientrando per raggiungere la casa dove la sua famiglia e' stata distrutta. Secondo quanto ricostruito in questa prima fase dai carabinieri, Elisa e' stata uccisa nella notte, presumibilmente prima delle 8: il corpo della donna e' stato trovato a letto, in una pozza di sangue. Va stabilito se tra i due ci sia stata prima una lite o se Ocone ha aggredito Elisa nel sonno. Poi Ocone e' scappato, portando con se' la figlia Antonia di 16 anni e il terzogenito di 15 anni. C'e' grande apprensione a Paupisi.
La testimonianza del sindaco
Tra qualche giorno Salvatore Ocone ed Elisabetta Polcino avrebbero festeggiato i 25 anni di matrimonio. "Erano in corso i preparativi", racconta il sindaco di Paupisi (Benevento), Salvatore Coletta, ancora incredulo per il femminicidio avvenuto questa mattina nell'abitazione della coppia, dove è stato trovato il corpo senza vita della 49enne con vistose ferite alla testa. Il marito, 59 anni, ha fatto perdere le sue tracce ed è ricercato insieme ai due figli minori della coppia, di 16 e 15 anni, anche loro scomparsi da questa mattina. "Non c'era nulla che potesse lasciar presagire quanto avvenuto - racconta Coletta - sono stato con loro a una festa qualche sera fa e non c'erano segnali che potessero far immaginare qualcosa del genere. Dovevano festeggiare a giorni i 25 anni di matrimonio, figuriamoci se qualcuno poteva pensare a una tale tragedia". La donna, racconta il sindaco, "era una donna energica, forte, determinata; lui invece era molto più mite, psicologicamente fragile. Aveva avuto in passato momenti di depressione che sembravano risolti. Non era seguito dai servizi sociali del Comune, non aveva mai manifestato alcuna necessità in tal senso. La situazione familiare sembrava tranquilla".