SAN CIPRIANO D’AVERSA – Sono 22 le persone che rischiano il processo in seguito all’inchiesta della Dda sulle estorsioni e recupero credito del clan dei Casalesi. I pm Landolfi e Ranieri hanno già inviato gli avvisi di conclusione di indagini e molto probabilmente a breve ci sarà il rinvio a giudizio per:

Antonio Barbato, 47enne di Cesa, Vincenzo Chiarolanza, 61enne di Villa Literno; Giovanni Improda, 50enne di Teverola; Antonio De Luca, 46enne di San Cipriano d'Aversa; Mario De Luca, 54enne di San Cipriano d'Aversa; Mario Raffaele De Luca, 42enne di Casal di Principe; Antonio Chiacchio, 52enne di Teverola; Carmine Lucca, 53enne di San Marcellino; Antonio Palumbo, 36enne di Cancello ed Arnone; Alessandro Pavone, 36enne di Casal di Principe; Felicia Dello Margio, 48enne di Teverola; Nicola Di Bona, 54enne di Castel Volturno; Carlo Del Vecchio, 56enne di Falciano del Massico; Giacomo Terracciano, 62enne di Afragola; Umberto Loreto, 54enne di Afragola; Mario Curtiello, 41enne di Sant'Antimo; Gennaro Celentano, 39enne di Sant'Antimo; Camillo Belforte, 28enne di Marcianise e figlio di Benito; Achielle Piccolo, 48enne di Marcianise; Daniele Coronella, 50enne di Casal di Principe; Sergio Iannicelli, 31enne di Sant'Antimo; Nunzio Chiariello, 77enne di Sant'Antimo. 

L’attività investigativa si è concentrata nel periodo compreso tra agosto 2017 e gennaio 2018 che ha rivelato l’operatività di un sodalizio criminale guidato da Mario De Luca, suo fratello Antonio, ed il cugino Mario Raffaele De Luca, figlio di Giancarlo, esponente storico della fazione Bidognetti. Erano loro a chiedere soldi alle attività commerciali come regalo per i carcerati. Nel mirino del gruppo erano finiti anche minimarket e caseifici dell’agro aversano. In molti nell’impossibilità di dare il denaro, consegnavano beni materiali come le mozzarelle.

Oltre all’attività estorsiva, il gruppo si occupava anche di recupero crediti, come nel caso del titolare di una rimessa di barche a Castel Volturno al quale il gruppo chiese soldi per conto di un fornitore che avanzava un credito da 80mila euro.