Omicidio piccola Aurora, parla il comandante dei carabinieri: "La nostra presenza non sembrava gradita"
Il racconto del macabro ritrovamento del corpicino della bimba di 2 anni

SANTA MARIA A VICO – Si è svolta ieri alla Corte di Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere una nuova udienza del processo per la morte della piccola Aurora, la bimba di due anni deceduta il 2 settembre 2023.
Sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio volontario aggravato siedono i due genitori il 27enne Emanuele Savino e la 19enne Anna Gammella. Nell’udienza sono stati ascoltati i carabinieri della stazione di Santa Maria a Vico.
La testimonianza del comandante
Il primo a prendere la parola è stato il comandante Luisiano D’Ambrosio che ha dichiarato di essere intervenuto presso l’abitazione della coppia alle ore 9 del 2 settembre in seguito alla chiamata della centrale operativa che aveva parlato della morte di una bimba di 45 giorni. Sul posto i militari trovavano i genitori di Aurora, il padre di Emanuele, Gennaro impresario di pompe funebri, il personale del 118 e poco dopo arrivò la madre della Gammella con il nuovo compagno con il quale “ho avuto una discussione perché la nostra presenza non sembrava gradita” ha dichiarato il comandante. D’Ambrosio ha inoltre dichiarato di conoscere il nucleo familiare in questione in quanto proprio Gennaro, padre di Emanuele, in passato denunciò il figlio per estorsione e maltrattamenti, denuncia poi ritirata. Il comandante ha parlato anche del ritrovamento del corpicino della piccola: la neonata si trovava nella culla con gli occhi semiaperti, con un livido su un occhio e delle escoriazioni sul naso e sulla bocca. La piccola inoltre presentava dei segni di ustione sui piedi, sulla schiena e una lacerazione sull’ano.
In aula è stato ascoltato anche il brigadiere Antonio Grasso che ha evidenziato l’atteggiamento ostico della madre della Gammella che alla vista del militare lo spintonò chiedendo perché si trovavano lì.
Il padre di Emanuele
E’ poi intervenuto Gennaro il padre di Emanuele che ha ripercorso il momento in cui il figlio andò verso di lui con il corpo della piccola Aurora in braccio. Gennaro avrebbe portato la piccola all’interno provando a fargli la respirazione bocca a bocca, ma il tutto fu inutile. A questo punto Gennaro ha dichiarato di aver chiamato prima l’impresario funebre per chiedere consiglio e poi di essersi rivolto alla pediatra per un atto di morte. Il medico però gli chiedeva di rivolgersi ai carabinieri e al 118. La prossima udienza si svolgerà il prossimo 29 aprile.