Violenza nei confronti degli operatori sanitari, la consigliera regionale Iodice: "Sì a educazione e prevenzione"
La giornata viene celebrata da qualche anno per sensibilizzare l'opinione pubblica su un fenomeno in forte crescita

CASERTA. Oggi ricorre la 'Giornata Nazionale di Educazione e Prevenzione contro la violenza nei confronti degli Operatori Sanitari e Socio-Sanitari'. Istituita nel 2020, ha la scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica su un fenomeno, purtroppo, in costante crescita.
La consigliera regionale Iodice sempre in prima linea
Sull'importante tematica, ad accendere i riflettori, è la consigliera regionale Maria Luigia Iodice, professionista sul campo ma anche e soprattutto in prima linea come politico nel Consiglio regionale della Campania, e sempre attenta sul territorio Casertano a chiedere le dovute attenzioni sul delicato argomento invocando educazione e prevenzione. “Questa ricorrenza – spiega la Iodice – ha una valenza significativa che però non esaurisce quella che è l'attenzione alla sicurezza dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori socio-sanitari, che hanno il diritto di poter lavorare senza temere per la propria incolumità”.
I dati, purtroppo, raccontano storie di donne e uomini che hanno subito aggressioni che comportano sofferenza, paura di tornare al lavoro, ricadute emotive e psicologiche e, nei casi più tragici, lutti e dolore per le famiglie”.
I dati della Fondazione “Poòoambulanza”
Secondo l'ottima Fondazione 'Poliambulanza' le aggressioni "non riguardano solo il personale operante in aree tradizionalmente più esposte, come pronto soccorso e CUP, ma interessa in misura crescente anche reparti e servizi considerati fino a poco tempo fa esenti da tali criticità. Tra questi, l’area materno-infantile, gli ambulatori e gli uffici amministrativi che prevedono un contatto diretto con pazienti e familiari". Stando, invece, alle indagini condotte dall’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, sono state circa 16mila le aggressioni nel 2023 con 18mila operatori coinvolti. Un dato certamente preoccupante sul quale riflettere e trovare delle immediate soluzioni.