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Il Napoli "ri-conquista" il primo posto grazie ad un'ottima prestazione corale

 

In tutte le competizioni ufficiali, Napoli e Juventus si sono affrontate circa 185 volte: la Juventus ha ottenuto 85 vittorie, Napoli 49, e ci sono stati 51 pareggi. In campionato (Serie A), su circa 158 precedenti, la Juventus vanta 71 successi, Napoli 38 vittorie, con 49 pareggi. Il risultato più frequente è il 1-1. Ci sono stati 22 match terminati 1-1 tra Napoli e Juventus in Serie A: l’ultimo risale al 6 gennaio 2022. I precedenti ufficiali in casa del Napoli sono circa 88: in queste gare, il bilancio storico segna 34 vittorie di Napoli, 30 pareggi e 24 vittorie della Juventus. Negli ultimi anni il “fattore campo” per Napoli è tornato decisivo: nelle ultime 6 sfide di Serie A a Napoli, gli azzurri hanno vinto tutte. L’ultima vittoria juventina al “Maradona” risale al 3 marzo 2019 (2-1). Da allora, la Juventus non è più riuscita a vincere in trasferta contro Napoli in campionato. Nelle ultime ~ 11 partite di Serie A tra Napoli e Juventus (ultimi anni), il bilancio è quasi in perfetto equilibrio: 5 vittorie per ciascuna squadra e 1 pareggio. Tra le gare di ritorno in casa del Napoli, gli azzurri sono imbattuti in 6 delle ultime 7 (4 vittorie, 2 pareggi). Alcuni ricordi notevoli: ad esempio, tra le sfide recenti c’è stata una partita di grande impatto per Napoli, un netto 5-1 in casa ai danni della Juventus. 

 

Napoli 2-1 Juventus: ancora un successo azzurro con doppietta di Hojlund

 

Il Napoli ha conquistato un’importante vittoria contro la Juventus, piegandola 2-1 e rilanciando la sua corsa in campionato. Partita intensa degli azzurri con un ritmo forsennato e ritmo elevato degli azzurri; ottimo pressing, infatti arriva subito il vantaggio azzurro con la rete di Hojlund. Folata di David Neres sulla fascia destra e mette un pallone forte e teso al centro, Hojlund anticipa tutti e mette il pallone alle spalle di Gregorio. Dall'altro canto, la Juventus cerca di pressare forte ma i centrocampisti del Napoli escono bene palla al piede soprattutto con Elmas. Nel primo tempo, gli azzurri hanno messo alle corde la Juventus sul piano psico.fisico, tanto da indurli spesso e volentieri all'errore in fase di impostazione della manovra, infatti, quasi tutte le occasioni sono del Napoli. Il primo tempo, si chiude con i partenopei in vantaggio per 1-0. Il secondo tempo comincia ancora con Hojlund che scende prepotentemente dalla destra con la difesa della Juventus troppo passiva, il destro del giocatore danese è potente a incrociare, ma Di Gregorio riesce a deviare in corner. Ancora Napoli in avanti, direttamente da punizione va McTominay con il destro, fuori di poco. Nonostante un Napoli arrembante, la Juventus trova un pareggio insperato con McKennie che riesce ad imbucare in area di rigore un pallone rasoterra, dove si inserisce alle spalle della difesa partenopea proprio Kenan Yildiz, che incrocia sul palo opposto di un incolpevole Di Gregorio: è 1-1 al minuto 59'. La Juventus prende fiducia nei propri mezzi e cerca di uscire dalla propria area di rigore con un bel palleggio, i bianconeri avranno diversi minuti di buon calcio, senza, però concretizzare le poche occasioni concesse dal Napoli. Proprio nella fase migliore della Juventus, gli azzurri vanno in vantaggio per 2-1 ancora con Hojlund a battere di testa Di Gregorio, anche se, il portiere bianconero sembrerebbe riuscire a deviare il pallone dell'attaccante del Napoli, ma la palla entra ugualmente perchè è forte ed al momento dell'impatto, Hojlund è in area piccola, davanti proprio a Di Gregorio, insomma vano il tentativo di deviazione, la palla entra ed il vantaggio è concreto. McKennie è l'autore del passaggio sfortunato per la difesa juventina. La partita finisce dopo 4' di recupero. I partenopei si portano di nuovo al primo posto davanti all'Inter, ora 2o in classifica a -1 dagli azzurri. 

 

SERIE A : Napoli-Juventus, formazioni ufficiali

Napoli: Milinkovic-Savic; Beukema, Rrahmani, Buongiorno; Di Lorenzo (C), Elmas, McTominay, Olivera; Neres, Hojlund, Lang. A disposizione: Contini, Ferrante, Juan Jesus, Politano, Vergara, Lucca, Mazzocchi, Marianucci, Spinazzola, Ambrosino.

 Allenatore: Conte

Juventus: Di Gregorio; Kalulu, Kelly, Koopmeiners; Cambiaso, Locatelli (C), Thuram, Cabal; Conceicao, McKennie; Yildiz. A disposizione: Perin, Scaglia, Zhegrova, Adzic, Kostic, Openda, Miretti, Joao Mario, David, Rouhi, Pedro Felipe. 

Allenatore: Spalletti

 

Napoli -Juventus  2-1
 

Tabellino Marcatori:

Napoli: 7′, 78′ Hojlund

Juventus: 59′ Yildiz

 

5 errori tattici della Juventus

 

1. Mancanza di un vero riferimento offensivo

La Juve ha faticato a trovare profondità: senza un “9” capace di fissare la difesa, i movimenti offensivi sono diventati prevedibili e poco incisivi.

2. Costruzione dal basso troppo lenta

Il possesso palla era spesso orizzontale e privo di accelerazioni. Questo ha permesso al Napoli di compattarsi facilmente e limitare le linee di passaggio centrali.

3. Scarsa occupazione degli half-spaces

I trequartisti/mezze ali bianconere non sono riusciti a trovare posizioni tra le linee. Il risultato: poche rifiniture e totale dipendenza dalle fasce.

4. Transizioni difensive deboli

Quando la Juventus perdeva palla, la squadra era spesso “lunga”: il Napoli ha potuto ripartire trovando spazi ampi tra centrocampo e difesa.

5. Esterni troppo bassi

Gli esterni juventini erano costretti spesso sulla linea dei difensori per contenere gli esterni del Napoli. Questo ha ridotto la spinta offensiva e impoverito l’ampiezza.


3 punti di forza tattici del Napoli

1. Compattezza centrale

Il Napoli ha difeso in maniera stretta, schermando il centro e obbligando la Juventus a giocare lateralmente, dove gli azzurri potevano raddoppiare facilmente.

2. Transizioni rapide e verticali

Ogni recupero palla diventava un’opportunità: verticalizzazioni immediate, movimenti coordinati di punta e trequartisti, e una costante ricerca della profondità.

3. Esterni decisivi in entrambe le fasi

Gli esterni del Napoli hanno avuto un ruolo fondamentale: pressione, coperture e spinta offensiva. Hanno creato superiorità numerica e costretto la Juve a difendersi bassa.