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S'indaga sull'omicidio di Davide Corbisiero
S'indaga sull'omicidio di Davide Corbisiero

CESA – Si svolgerà questa mattina l’udienza di convalida dell’arresto del 17enne che ha confessato l’omicidio del 19enne Davide Carbisiero avvenuto nella notte tra sabato e domenica nella sala slot del bar “Real Beatiful” di via Enrico Berlinguer a Cesa.

Si attende l'autopsia

Il 17enne di nome Francesco vive a Cesa, anche se è originario di Succivo, ed al momento si trova nel carcere minorile dei Colli Aminei a Napoli. In attesa dell’udienza, il pm della Procura Minorile di Napoli Francesco Regine ha dato l’incarico dell’autopsia al medico legale Antonio Lombardi. La salma si trova all’Istituto di Medicina Legale dell’ospedale di Giugliano. 

Proseguono le indagini

E' ancora da ricostruire il contesto in cui è maturato l'omicidio del 19enne Davide Carbisiero, ammazzato all'alba del 13 aprile, domenica delle Palme, in una sala slot di Cesa, nel Casertano, con un colpo di pistola alla giugulare esploso da un 17enne del posto, che è stato fermato su disposizione della Procura per i minorenni di Napoli. Il 17enne, che si è costituito ai carabinieri perché sapeva di essere ricercato, ha ammesso di avere sparato, ma gli inquirenti - i carabinieri del Gruppo di Aversa, coordinati dalla Procura della Repubblica per i Minori di Napoli - mantengono il riserbo più stretto perché continuano ad indagare alla ricerca di eventuali complici del ragazzo e per definire il quadro che fa da sfondo al delitto. Dopo il fatto i carabinieri hanno ritrovato anche l'arma del delitto, una calibro 8. Oggi si terrà la convalida del fermo del minore, e in quella sede è probabile che emerga anche un movente più chiaro. 

L'ipotesi di una lite

Allo stato si ipotizza una lite tra giovani, che peraltro si conoscevano, e resta ancora in piedi la pista dello spaccio, anche se perde peso il regolamento di conti come quelli che avvengono tra le organizzazioni criminali. Di certo, né la vittima né l'omicida sono legati - anche tramite parentele - a clan di camorra, tanto che il sostituto della Dda di Napoli Vincenzo Ranieri, intervenuto ieri sul posto per verificare un eventuale coinvolgimento dei clan locali, non ha poi partecipato all'interrogatorio del 17enne, sentito infatti alla presenza del sostituto della Procura per i minori. E non sono emersi elementi per collegare il delitto al papà della fidanzata di Carbisiero, che ha avuto un ruolo importante, peraltro recente, nello spaccio di stupefacenti nella zona. Il 17enne fermato, figlio di genitori separati, è uno studente e frequenta un istituto superiore; il contesto familiare non è in alcun modo legato alla criminalità locale, men che mai organizzata. E anche il 19enne veniva da una famiglia senza problemi di questo tipo.