Appalto rifiuti, la ditta impugna la sentenza del TAR
La vicenda ruota attorno ai requisiti necessari per partecipare alla gara

MARCIANISE - L’appalto per il servizio di gestione dei rifiuti a Caserta, del valore di 12 milioni di euro per sei mesi, continua a sollevare polemiche legali. La società Isvec ha impugnato la sentenza del TAR Campania che, lo scorso 7 gennaio, ha respinto il ricorso presentato dall’impresa per ottenere l’esclusione dalla gara della prima classificata, l’Ati composta da Igiene Urbana Evolution e Si.Eco.
Le motivazioni della Isvec
La vicenda ruota attorno ai requisiti necessari per partecipare alla gara. Isvec sostiene che l’impresa risultata vincitrice, Igiene Urbana Evolution, non avrebbe posseduto i requisiti adeguati per partecipare, in quanto nata nel 2020 dalla cessione di ramo d’azienda della milanese L'Igiene Urbana srl. Secondo la ricorrente, la società avrebbe dovuto essere esclusa in base alle normative che regolano la partecipazione agli appalti pubblici, in quanto la sua formazione era troppo recente rispetto alla data di presentazione delle offerte (10 novembre 2023).
Poco prima dell’aggiudicazione dell’appalto, Igiene Urbana Evolution, che agiva come mandataria dell’ATI con Si.Eco, ha comunicato al Comune di Caserta il recesso dalla partecipazione al raggruppamento temporaneo, decidendo di proseguire l’attività con la sola Si.Eco. Nonostante questo, la Sezione Regionale di Controllo della Campania ha deciso di rigettare il ricorso.
La decisione del TAR
La decisione del TAR ha dunque consentito alla società Si.Eco di subentrare nell’appalto, con il passaggio di cantiere previsto per il 6 febbraio 2025. Tuttavia, Isvec ha deciso di portare la vicenda di fronte al Consiglio di Stato, chiedendo l'annullamento della sentenza del TAR. Il ricorso è stato esaminato dai giudici di Palazzo Spada, che hanno respinto l'istanza di sospensione della sentenza per il difetto del requisito del periculum in mora, ma hanno anche messo in guardia il Comune di Caserta. In caso di accoglimento del ricorso, Isvec potrebbe infatti ottenere un risarcimento "per equivalente", ossia il Comune rischia di dover pagare due volte il servizio, con un conseguente danno erariale.
Il processo continua ad essere monitorato con attenzione, poiché l’esito del ricorso al Consiglio di Stato avrà non solo un impatto sull’amministrazione dell’appalto, ma anche sulle risorse pubbliche destinate al servizio di gestione rifiuti della città di Caserta.