Incendi alle colture sui terreni confiscati, chiesto l'intervento del Prefetto
Il deputato Santillo: "Colpiti simboli di rinascita. E' un attacco diretto alla legalità"

CASAL DI PRINCIPE/AVERSA - Gli attentati intimidatori che hanno colpito negli ultimi giorni i terreni confiscati alla criminalità organizzata nel casertano rappresentano un atto di inaudita gravità. L'incendio al vigneto di Casal di Principe e i danni agli olivi e alle piante di susine a Santa Maria la Fossa costituiscono un attacco diretto alla legalità e al lavoro di riscatto sociale che questi presidi rappresentano. Questi beni, sottratti al clan dei Casalesi, incarnano la vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata e oggi vengono utilizzati per attività produttive e sociali che restituiscono dignità a terre troppo a lungo piegate dalla violenza della camorra” - lo ha dichiarato in una nota Agostino Santillo, parlamentare del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della commissione ambiente alla Camera.
Colpiti simboli di rinascita
“Colpire questi simboli di rinascita significa tentare di riaffermare logiche di sopraffazione che credevamo superate. Esprimo la mia piena solidarietà a tutti coloro che operano quotidianamente su questi terreni, ai lavoratori e ai responsabili delle cooperative che con coraggio hanno scelto di investire il proprio futuro in questi luoghi di legalità. Il loro impegno rappresenta un baluardo fondamentale nella lotta contro ogni forma di illegalità.

Chiesto l'intervento del prefetto
Ritengo necessario e urgente l'intervento del Prefetto di Caserta per intensificare le misure di vigilanza e protezione dei beni confiscati e al più presto convocato anche un comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza dedicato alla tutela di questi presidi di legalità. Lo Stato non può permettere che il patrimonio sottratto alla criminalità organizzata diventi oggetto di ritorsioni. La legalità non si negozia e deve trovare una risposta ferma da parte delle istituzioni" - conclude il deputato casertano.