antica cittadella
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CASERTA/SANTA MARIA CAPUA VETERE - Una marcia per Sylla Mamadou Khadialy, il 35enne senegalese trovato morto venerdì scorso in una cella del carcere di Santa Maria Capua Vetere, è stata organizzata per il 30 settembre a Caserta dal Centro sociale ex Canapificio.

L'arresto

Il 35enne era stato arrestato giovedì dalla Polizia di Stato presso la stazione ferroviaria di Caserta per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale; era accusato di aver rapinato del cellulare un uomo e colpito gli agenti della Polizia ferroviaria che cercavano di fermarlo. Prima di essere portato in carcere, Sylla era finito anche in ospedale per essere curato e calmato, essendo in forte stato di agitazione. Poi venerdì mattina la morte in cella; la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l'autopsia sul corpo di Sylla, per accertare le cause del decesso. 

Le ragioni della marcia

Del suo caso si occupa l'avvocato Clara Niola, del foro di Napoli Nord, secondo cui familiari e gli amici del 35enne erano a conoscenza che "a Sylla erano stati somministrati dei farmaci a breve distanza di tempo, per cui appare necessario capire se quelle somministrazioni, così ravvicinate le une alle altre, fossero necessarie e soprattutto somministrabili". Il 35enne senegalese era ben integrato; sarto presso l'azienda di Casalnuovo di Napoli Isaia&Isaia, era fidanzato con una ragazza italiana con cui risiedeva a Casagiove. Il Centro sociale ex Canapificio lo ricorda come "sarto eccellente, accompagnatore del Piedibus di Caserta. Sylla aveva bisogno di cure, non di essere sedato fino alla morte". Martedì 30 settembre la marcia partirà da Piazza Dante (ore 17.30), per muoversi fino a Piazza della Prefettura.