antica cittadella
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CELLOLE/MONDRAGONE – Bisognerà aspettare il nuovo anno per entrare nel vivo del processo sull’inchiesta che ha portato alla luce la rete di spaccio tra i comuni di Mondragone e Cellole.

Qualche giorno fa infatti si è svolta l’udienza preliminare dove il giudice ha rinviato tutto al prossimo anno. In questo tempo gli imputati potranno scegliere eventuali riti alternativi. 

L'indagine

L’indagine in questione è stata condotta dai carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, guidato dal colonnello Bandelli. Lo scorso 8 marzo, su disposizione della Procura antimafia di Napoli, eseguirono diverse ordinanze cautelari nei confronti di numerose persone considerate all’interno della rete di spaccio. Al vertice di questa organizzazione ci sarebbe Angelo Gagliardi, l’esponente 70enne del clan La Torre di Mondragone, che avrebbe gestito il traffico ed individuato i vari responsabili della rete tra cui figurano anche Emilio e Valentino Fiorillo. 

Le misure cautelari

In seguito all’indagine vennero sottoposti a misure cautelari: Angelo Gagliardi, 70 anni nato e residente a Mondragone (carcere), Pietropaolo Serafino, 50 anni residente e nato a Mondragone (carcere), Fernando Palumbo, 22enne nato a Giugliano residente a Mondragone (domiciliari), Fulvio Mariantoni, 45enne nato in Belgio residente a Mondragone (domiciliari), Manuel Miraldi, 24enne nato a Siena domiciliato a Mondragone (domiciliari), Oreste Lagnese (domiciliari), Fabio Orvieto (domiciliari), Ciro Oliva, 48enne napoletano (obbligo di dimora), Giorgio Gigliano, 38enne napoletano (obbligo e di dimora), Simone Luongo, 24enne nato a Castel Volturno residente a Mondragone (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), Raffaele Santoro 52enne nato a Napoli residente a Mondragone (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria)