antica cittadella
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Neonata morta
Neonata morta

TEANO/SPARANISE. Antonio e Amalia, ancora scossi dal dolore per la perdita della loro piccola Gaia, si trovano a dover affrontare un'incertezza insopportabile. La loro bambina, venuta al mondo solo per due giorni, ha lasciato un vuoto incolmabile nelle loro vite. Ogni giorno, i due giovani genitori di circa 30 anni si interrogano su quelle misteriose bruciature che adornavano il petto della loro neonata, un segno indelebile che alimenta il loro tormento.

Neonata morta, le bruciature sul petto fanno scattare la denuncia

Pare che avesse ustioni sul torace sicuramente dovute alle manovre rianimative. 

I genitori sentono la necessità di comprendere come è potuta accadere una tragedia simile e chi sia responsabile di una vita tanto breve e piena di sofferenza. Le cicatrici, ampie e inquietanti, sollevano domande su cosa sia accaduto durante le poche ore trascorse in ospedale.

In questo contesto, le indagini della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere si preannunciano fondamentali per fare chiarezza. La denuncia formale presentata da Antonio e Amalia rappresenta il primo passo verso un possibile risarcimento di giustizia. I genitori sperano che le autorità siamo in grado di indagare a fondo su quanto accaduto, esplorando ogni angolo della vicenda. La speranza è che, attraverso le indagini, venga alla luce la verità che possa portare un po' di conforto a una coppia straziata dal dolore. La denuncia è stata sporta alla stazione dei carabinieri di Teano. Al fianco dei genitori l'avvocato Gabriele Gallo

E' giallo sull'accaduto. I genitori sono scossi: la piccola sarebbe nata prematura di un mese ma le sue condizioni sembravano stabili. Poi la situazione è precipitata

Senza pace e in cerca di risposte, Antonio e Amalia si ritrovano come una famiglia distrutta, impegnata a combattere per la memoria della loro dolce Gaia. Il loro desiderio di giustizia è accompagnato dalla speranza che altri non debbano mai affrontare un dolore simile. La loro storia è un richiamo alla coscienza collettiva, affinché si faccia luce su ogni forma di sofferenza e ingiustizia.