antica cittadella
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Rissa in carcere
Rissa in carcere

REGIONALE – Un grave episodio di violenza ha scosso il carcere minorile di Airola, dove due gruppi di detenuti, uno di origine calabrese e l’altro campano, sono venuti alle mani scatenando una maxirissa che ha coinvolto una decina di persone. Il caos ha avuto luogo nella mensa dell'istituto, durante la consumazione del pasto, e ha visto anche il ferimento di un poliziotto penitenziario, rimasto colpito a un ginocchio mentre cercava di sedare la violenza tra i detenuti.

La dinamica della rissa

Secondo quanto riferito da Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale campano del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, la rissa è iniziata quando un detenuto ha colpito un altro con una sedia. Da lì, la situazione è degenerata, con altri detenuti che si sono schierati in fazioni contrapposte, originando un violento scontro fisico. Non sono ancora chiari i motivi scatenanti, ma sembra che le due fazioni fossero composte da detenuti calabresi e napoletani. Il personale di polizia penitenziaria presente sul posto è intervenuto prontamente per fermare la rissa, evitando che le conseguenze fossero ancora più gravi.

Le denunce del sindacato

Il sindacalista ha sollevato preoccupazioni riguardo al clima di crescente tensione all'interno dell'Istituto di Airola, suggerendo che la direzione stia perdendo il controllo sulla gestione dei detenuti. De Rosa ha sottolineato che, sebbene spesso le scintille tra detenuti vengano sedate prima che degenerino, in questo caso la situazione è sfuggita di mano. Inoltre, ha denunciato una grave omissione da parte della direzione, in quanto il poliziotto ferito non è stato accompagnato in ospedale, ma ha dovuto recarsi autonomamente al pronto soccorso di Sant’Agata De Goti nonostante il trauma che gli impediva di camminare correttamente. Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria ha annunciato che segnalerà questa negligenza alla Procura di Benevento.

Le condizioni dell'Istituto e le criticità

De Rosa ha anche criticato la gestione delle strutture carcerarie, facendo presente che nonostante fossero stati avviati lavori di ristrutturazione, gli spazi all'interno dell'Istituto sono sempre più ristretti e insicuri. Inoltre, ha lamentato l’arrivo continuo di nuovi detenuti, nonostante le promesse di ridurre la popolazione carceraria in concomitanza con l'inizio dei lavori di ristrutturazione, con il risultato di un sovraffollamento che aggrava la situazione.

Le parole di Donato Capece

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha espresso solidarietà al collega ferito e ha ribadito la necessità di interventi normativi per migliorare la gestione delle carceri minorili. Capece ha sollecitato una revisione del sistema, in particolare per quanto riguarda la detenzione dei giovani adulti fino ai 25 anni negli Istituti Penali Minorili, una condizione che secondo lui contribuisce all’ingovernabilità delle strutture. Infine, Capece ha concluso in modo critico, rimarcando che le carceri minorili ospitano non solo giovani "sfortunati", ma anche delinquenti conclamati che non rispettano le leggi dello Stato.