Operaio morto sul cantiere: due indagati per omicidio colposo
Il 47enne è precipitato da un ponteggio irregolare. Avvisi di garanzia per il titolare della ditta e l’ingegnere della sicurezza

ORTA DI ATELLA - Ci sono i primi due indagati per la morte di Stefano Alborino, il 47enne padre di due figli, deceduto lunedì scorso dopo una tragica caduta da un ponteggio alto dieci metri in un cantiere edile a Frattamaggiore, in via Padre Mario Vergara.
La Procura di Napoli Nord, guidata dal procuratore Annamaria Lucchetta, ha notificato due avvisi di garanzia al titolare della ditta “Chianese” e all’ingegnere responsabile della sicurezza del cantiere, originario di Sant’Antimo. Le accuse ipotizzate sarebbero legate a gravi violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Alborino lavorava in nero.
Ponteggio irregolare: la pedana si è staccata
Le indagini, condotte dai carabinieri di Caivano e Frattamaggiore, hanno già evidenziato criticità nella struttura del ponteggio, in particolare nella sua incompletezza e nella mancanza di fissaggio delle pedane. La vittima sarebbe caduta proprio a causa del cedimento di una di queste, installata solo al quinto piano e risultata mal fissata.
Secondo i primi accertamenti, le pedane inferiori non erano ancora state montate, rendendo impossibile ogni forma di arresto della caduta. Alborino ha urtato i tubi dell’impalcatura durante la discesa, ma l’impatto con il suolo è stato devastante. È morto poco dopo il ricovero, nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi.
Attesi i risultati dell’autopsia e i rilievi dell’ASL
Nelle prossime ore verranno consegnati in Procura i rilievi tecnici dell’ASL Napoli 2 Nord, incaricata di accertare la conformità dell’impalcatura alle normative vigenti e la presenza di adeguate misure di protezione individuale e collettiva.
Una tragedia che si ripete
Il caso di Stefano Alborino si inserisce in una lunga lista di morti bianche che continuano a insanguinare i cantieri italiani. Nelle ultime 48 ore si sono verificati altri due decessi sul lavoro, in Lazio e Veneto. I dati INAIL parlano chiaro: 205 vittime nei primi tre mesi del 2025, un aumento dell’8,37% rispetto allo stesso periodo del 2024. In Italia, in media, due persone al giorno muoiono lavorando.