Studentessa morta per le esalazioni, l'Iran dice no al rimpatrio della salma di Vida
Per i media locali Vida è una peccatrice, la denuncia su Radio Marte
CASERTA – Una tragedia senza fine quella legata alla morte della studentessa Vida Shahvalad, iraniana di 21 anni residente a Caserta, deceduta per esalazioni di monossido di carbonio insieme al suo fidanzato Vincenzo Nocerino in un box a Secondigliano.
Niente rimpatrio per la salma
I familiari di Vida, che frequentava l’Università “Vanvitelli”, infatti non riescono a far rientrare la salma in patria per i funerali. Questo è ciò che è emerso nella trasmissione radiofonica “La Radiazza” condotta da Gianni Simioli su Radio Marte. Nel corso della puntata sono stati ascoltati il deputato Francesco Emilio Borrelli e Alfredo Nocerino, padre di Vincenzo, che hanno denunciato questa situazione.
Il punto della situazione
"La Repubblica islamica e la polizia morale di Teheran hanno un’altra idea del ruolo della donna nella società - spiegano Borrelli e Simioli - Vida è stata descritta per ciò che non era, infangandone la memoria. Chiediamo di fermare, che sembrano solo frutto di gossip per niente utile a ricostruire la dinamica dei fatti. In Iran sono già stati tanti i problemi per la famiglia di Vida che vorrebbe solo dedicarsi ai funerali della figlia".
“E' una peccatrice”
I media iraniani infatti hanno giudicato la ragazza come una peccatrice a causa del ritrovamento dei corpi seminudi fatto proprio dal padre del Nocerino. Sulla questione è intervenuto anche Ahmad Bahramzadeh, studente di 28 anni residente a Pisa e amico di Vida che ha lanciato un appello: “Salviamo l’onore di Vida e ridiamo dignità alla sua figura”.