CELLOLE – Nuovi sviluppi sull’indagine per l'omicidio di Pietro Caprio il docente di scienze motorie di Cellole ucciso lo scorso 4 novembre. Stando alla relazione dei periti nominati dalla Procura la vittima era ancora viva quando la sua auto è stata data alle fiamme.

L'esame dei periti

A rivelarlo sono i tassi di carbossiemoglobina nel sangue che hanno toccato il 10%. Questo vuol dire che Caprio respirava ancora quando hanno cominciato a svilupparsi fuoco e fumo. Il colpo di fucile che ha colpito la vittima al fianco quindi lo avrebbe solo ferito e non ucciso. Questo vuol dire che la causa del decesso è stata l’asfissia.

L'indagato principale e le varie piste

Al momento gli inquirenti stanno vagliando varie piste come quella dei crediti vantati dal Caprio o le relazioni extraconiugali che l’uomo aveva. L’unico indiziato però rimane per ora l’82enne di Cellole Angelo Gentile, che si trova agli arresti domiciliari. L’uomo avrebbe prima sparato al Caprio, per poi caricarlo in auto e dare fuoco alla vettura.