antica cittadella
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SANTA MARIA CAPUA VETERE - Il maxi processo sulle presunte violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, risalenti all’aprile 2020 ma emerse solo nel 2021 grazie alla diffusione dei video, continua a incontrare ostacoli procedurali

L'ultima udienza

Durante l’ultima udienza, la Corte d’Assise, presieduta dal giudice Roberto Donatiello, ha accolto una rilevante eccezione della difesa, escludendo il dottor Raffaele Sperandeo dal ruolo di consulente tecnico dell’accusa per incompatibilità.

Sperandeo, infatti, aveva già testimoniato in aula illustrando una precedente perizia, e secondo la normativa vigente, non può ora essere coinvolto nella nuova fase peritale. I giudici hanno dunque invitato la Procura a nominare un altro esperto, sottolineando l’importanza di garantire imparzialità nell’uso delle prove scientifiche.

L’udienza è stata inoltre segnata da forti tensioni sul richiamo di un carabiniere già ascoltato nel 2023. La decisione della Corte di riaprirne l’audizione, su richiesta dei PM, ha suscitato le proteste dei difensori, che ne hanno contestato la rilevanza, provocando momenti di stallo e interruzioni in aula.

I testimoni

Tra i testimoni sentiti, anche il detenuto Giuseppe Liccardo, che ha modificato la propria versione in merito all’esistenza della controversa “cella zero”.

L’obiettivo, auspicato anche dalla presidente del Tribunale Gabriella Maria Casella, resta quello di concludere il processo entro l’anno, ma il percorso si conferma complesso e segnato da continue tensioni tra accusa e difesa.