Schiaffi e pugni per gelosia alla compagna: arrestato dai carabinieri
Maltrattamenti in famiglia e lesioni ad Alife: la vittima ha riportato contusioni e tumefazioni al volto e sul collo
ALIFE – I Carabinieri della Stazione di Alife, nella sera del 22 aprile, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di S. Maria Capua Vetere – su conforme richiesta della Procura della Repubblica – con la quale è stata disposta una misura cautelare degli arresti domiciliari, nei confronti di un soggetto, gravemente indiziato del delitto di maltrattamenti in famiglia e lesioni con l’aggravante dall’aver commesso i fatti in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti.
Schiaffi e pugni per gelosia alla compagna: arrestato dai carabinieri
L’indagine ha permesso di acquisire elementi di accusa contestati all’indagato per reiterate e gravi percosse, molestie, ingiurie e atti intimidatori messi in atto nei confronti della compagna convivente, posti in essere al culmine di litigi caratterizzati dalla gelosia verso la persona offesa e debordati in violenti impulsi aggressivi. Le indagini hanno avuto inizio a seguito della richiesta dei familiari della vittima dopo l’ennesimo episodio violento nei confronti della persona offesa che, nel frangente, veniva colpita con schiaffi e pugni causandole contusioni e tumefazioni al volto e sul collo.
Maltrattamenti in famiglia e lesioni ad Alife: la vittima ha riportato contusioni e tumefazioni al volto e sul collo
A seguito di tale ultimo evento la vittima, superando le proprie paure e la situazione di intenso disagio psicologico, ha dettagliatamente descritto le condotte dell’indagato che si protraevano dal mese di settembre 2023 e con condotta perdurante. I conseguenti riscontri investigativi hanno consentito di raccogliere i necessari e gravi indizi di colpevolezza che hanno permesso di ricostruire la brutale vicenda in danno della donna, con la procedura d’urgenza del c.d. “Codice Rosso” (L. 69/2019 avente ad oggetto disposizioni in materia di violenza domestica e di genere).
Nonostante la pendenza dell’azione cautelare messa in atto con urgenza dalla Procura, nel corso delle attività investigative delegate e dei protocolli di sicurezza adottati in favore della vittima, i carabinieri attuavano un dispositivo di vigilanza dinamica che consentiva di registrare che l’indagato si recava più volte presso l’abitazione della compagna per indurla a rimettere la querela sporta e ciò anche nello stesso giorno in cui veniva eseguita l’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari.