antica cittadella
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SANT’ARPINO - Nella fascinosa Cappella della Congrega del Purgatorio, in piazza Ten. Macrì a Sant’Arpino, domenica scorsa si sono concluse le celebrazioni per il quarantesimo anniversario di fondazione della Pro Loco di Sant’Arpino. La scelta della sede non è apparsa casuale: un luogo intriso di arte, devozione e memoria collettiva, che nella sua sobria bellezza, riflette l’identità di un’associazione che da oltre quattro decenni custodisce e interpreta l’anima del territorio.

La cerimonia

Alla presenza del vicesindaco Speranza Belardo, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, del parroco don Alfonso D’Errico, e dei presidenti provinciale e regionale dell’U.N.P.L.I. – Raffaele Compagnone e Luigi Barbati –e di tutto lo staff dirigenziale della Pro Loco, il presidente Aldo Pezzella ha aperto i lavori relazionando davanti ad una vasta platea di soci e cittadini. Nel corso della cerimonia, dove sono intervenuti anche i già presidenti Giuseppe Dell’Aversana, Franco Pezone ed Elpidio Iorio, uno dei momenti più toccanti è stato la consegna dei diplomi di benemerenza ai familiari dei soci fondatori e dei presidenti della Pro Loco scomparsi. Un gesto carico di riconoscenza e affetto, che ha ribadito il senso profondo di appartenenza a una comunità di volontari capace di custodire la memoria e onorare chi ha tracciato il solco iniziale.

Il bilancio di 40 anni di attività

Gli interventi hanno messo in luce come nel corso di questi oltre 40 anni  la Pro Loco di Sant’Arpino ha costruito un patrimonio di iniziative capace di incidere profondamente nel tessuto sociale, culturale ed economico della comunità rendendosi protagonista di una lunga stagione di battaglie civili: dall’istituzione dell’isola pedonale alla valorizzazione degli spazi pubblici, dal recupero di opere di grande pregio come gli affreschi della Madonna della Lettera e della Madonna delle Grazie allo studio e alla riscoperta della figura del tenente Giuseppe Macrì. Centinaia di iscritti, migliaia di iniziative e quarantuno anni di attività ininterrotta raccontano una storia che affonda le sue radici nella passione civile e nel volontariato più autentico.

10 anni pro loco sant'arpino

Trentuno edizioni della Sagra del Casatiello, divenuta nel tempo una kermesse gastronomica e culturale di rilievo nazionale; quindici edizioni della rassegna letteraria Sulle orme del Cantor d’Enea, che ha ospitato autori e studiosi di primo piano; venticinque edizioni della Festa del Sorriso “A. D’Anna”, interamente dedicate ai ragazzi diversamente abili; estemporanee di pittura, rassegne jazz, premi letterari, rappresentazioni teatrali e concerti: un mosaico di esperienze che testimonia una visione culturale ampia, inclusiva e coerente.

Intensa è stata l’opera di tutela e valorizzazione della memoria storica locale, attraverso la ristampa di testi fondamentali della storiografia atellana, ormai dispersi o introvabili, come quelli di Vincenzo De Muro, Carlo Magliola, Francesco Paolo Maisto e di Giovanni Andrea Lettera. Inoltre, la Pro Loco ha pubblicato “La pittura atellana” del critico Rosario Pinto, “Tra i Santi e la Maddalena “ di Bruno D’Errico, “Testimonianze storiche e devozionali sul culto di Sant’Elpidio Vescovo di Atella” di Franco Pezzella e “Polline di Dio - San Canio(ne), tra leggenda e storia” di Giuseppe Dell’Aversana oltre ad una guida turistica ed un Inventario dei beni culturali del Comune di Sant’Arpino, articolato in sei volumi e corredato da oltre trecento fotografie.

L’impegno della Pro Loco si è tradotto anche nella nascita e nel consolidamento di istituzioni culturali oggi imprescindibili: il Museo Civico, la Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea, la Biblioteca Comunale. A queste si affianca una sede sempre aperta al pubblico da oltre quarant’anni, custode di un archivio prezioso, nel quale sono catalogati e conservati i documenti di ogni singola iniziativa, e una pinacoteca che raccoglie centinaia di opere pittoriche e scultoree di notevole pregio.

Non meno rilevante è stato il ruolo svolto dalla Pro Loco nella costruzione di una rete di relazioni culturali e civili che ha superato i confini locali, attraverso gemellaggi con numerose comunità italiane e una presenza attiva negli organismi nazionali dell’U.N.P.L.I., dove Sant’Arpino è stata rappresentata da Franco Pezone. In questo fertile vivaio associativo si è formata, nel tempo, una nuova classe dirigente, capace di coniugare appartenenze diverse con un comune denominatore: l’amore per Sant’Arpino e per le sue millenarie radici atellane.

In un tempo spesso segnato dalla fragilità dei legami sociali e dall’oblio della memoria, la storia della Pro Loco di Sant’Arpino si impone come esempio alto e concreto di cittadinanza attiva, di rigore culturale e di amore disinteressato per il bene comune. Una storia che non appartiene soltanto a un sodalizio, ma che è ormai parte integrante dell’identità collettiva della comunità santarpinese.