Uccise il figlio violento, concessi i domiciliari al padre
Il legale dell'anziano docente ha chiesto e ottenuto il trasferimento dal carcere

VALLE CAUDINA - Teodorico Taddeo, l’anziano professore di 80 anni condannato per l’uccisione del figlio Giovanni, continuerà a scontare la sua pena agli arresti domiciliari. La decisione è stata presa dal tribunale di sorveglianza di Napoli, accogliendo l'istanza presentata dall'avvocato Pierpaolo Taddeo, legale del docente. Questo provvedimento, già temporaneamente adottato lo scorso anno per motivi di salute, diventa ora definitivo e strutturale.
L'omicidio e la condanna
Il professore, che vive a San Martino Valle Caudina, è stato trasferito dalla prigione alla sua abitazione vicino alla stazione del paese. Teodorico Taddeo era stato condannato a 14 anni di reclusione per l'omicidio del figlio Giovanni, avvenuto il 7 marzo 2013. In un tragico episodio, l'anziano docente aveva esploso quattro colpi di pistola contro il figlio di 31 anni, che da tempo vessava i genitori con richieste e comportamenti violenti, causando un grave squilibrio nella vita della famiglia.
Dopo aver ucciso il figlio, Teodorico aveva chiamato i carabinieri e confessato l’accaduto, dando inizio alla vicenda giudiziaria che si era conclusa il 18 novembre 2023 con la conferma della condanna a 14 anni da parte della Corte di Cassazione.
Taddeo potrà uscire per due ore al giorno
Nonostante la condanna, l'avvocato Taddeo aveva presentato un’istanza al giudice di sorveglianza, sostenendo che le condizioni fisiche del professore non fossero compatibili con la detenzione in carcere. Il tribunale, riconoscendo la situazione, aveva disposto il trasferimento agli arresti domiciliari.
Ora, con la decisione di rendere permanente il provvedimento, Teodorico Taddeo avrà anche la possibilità di uscire per due ore al giorno per svolgere attività come la spesa e le visite mediche, sempre sotto controllo. Questo caso, segnato da una tragedia familiare e dalla sofferenza di un padre che ha preso una decisione estrema, continua a suscitare discussioni e riflessioni sulla giustizia.