antica cittadella
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Il portiere ucciso ieri
Il portiere ucciso ieri

REGIONALE - Diciotto anni e otto mesi di reclusione: è questa la pena inflitta dal Tribunale per i minorenni di Napoli al 17enne ritenuto responsabile dell’omicidio di Santo Romano, il 19enne ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2023 a San Sebastiano al Vesuvio, al culmine di una lite scoppiata – secondo quanto emerso – per un paio di scarpe sporcate.

Il processo

Il processo si è celebrato con rito abbreviato e la condanna supera di poco la richiesta formulata dal pubblico ministero Ettore La Ragione, che aveva chiesto 17 anni. A pronunciare la sentenza il giudice Lucarelli, ma la decisione ha scatenato un’ondata di indignazione.

La rabbia dei parenti

All’esterno del tribunale, una folla di parenti e amici del giovane ucciso ha urlato la propria rabbia: “Fate schifo!”, si è levato a più riprese. Le parole più forti sono arrivate dalla madre della vittima, Filomena Di Mare, che ha denunciato con dolore quella che considera una profonda ingiustizia:

“La giustizia ha fallito di nuovo. È uno schifo. Per questo i minorenni continuano ad ammazzare”, ha dichiarato.

In prima linea anche Simona, una madre presente in aula con il figlio per fargli capire il valore delle leggi:

“Volevo mostrargli che chi sbaglia paga. Invece oggi gli ho dato la dimostrazione contraria. Al posto di Santo poteva esserci mio figlio.”

Anche la zia del ragazzo, Mariarca, ha parlato di un fallimento totale della società:

“Siamo in guerra, non sotto le bombe ma tra pistole e coltelli che possono colpirci in ogni momento.”

Le invettive della famiglia sono state accolte dagli applausi della folla, un gesto di protesta simbolico e carico di dolore. Una ferita profonda resta aperta nella comunità, che chiede giustizia per Santo e sicurezza per i propri figli.