Manifestazione in ricordo di Patrizio: "Morto per 500 euro"
Sarà un momento di forte partecipazione per chiedere verità e giustizia

GRICIGNANO D'AVERSA - Venerdì 31 gennaio, alle 19:30, partirà una manifestazione per chiedere giustizia per la morte di Patrizio Spasiano, il 19enne operaio napoletano tragicamente deceduto il 10 gennaio a seguito di una fuga di ammoniaca durante un intervento di manutenzione all'interno dell'azienda FrigoCaserta di Gricignano d'Aversa.
L'iniziativa dalla chiesa del Cristo Re
L'iniziativa partirà dalla chiesa del Cristo Re di Secondigliano, quartiere di Napoli, e si preannuncia come un momento di forte partecipazione per chiedere verità e responsabilità su quanto accaduto.
La morte di Patrizio Spasiano
Patrizio, giovane tirocinante, guadagnava solo 500 euro al mese, una cifra che secondo i promotori della manifestazione non basta nemmeno a coprire i rischi legati al suo lavoro. "Morto per 500 euro al mese. Morto perché sfruttato. Morto perché mandato in prima linea senza adeguate misure di sicurezza", afferma il parlamentare dell'alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha annunciato la sua partecipazione alla manifestazione. Borrelli ha incontrato recentemente i genitori del ragazzo, esprimendo la sua solidarietà e rinnovando l'appello per un impegno collettivo contro le stragi sul lavoro.
Il deputato ha sottolineato che la partecipazione a questo evento è un atto morale, non solo per dare conforto alla famiglia distrutta dal dolore, ma anche per fermare le tragedie che continuano a colpire i giovani lavoratori in Italia. "Più forte sarà il grido di giustizia, meno potranno fare finta di non ascoltarci. Venite tutti", ha esortato Borrelli, invitando la cittadinanza a unire le proprie voci per chiedere responsabilità e sicurezza sul lavoro.
In memoria di Patrizio, è stata realizzata una t-shirt con la sua foto sorridente e la scritta "Patrì, sarai sempre con noi", a testimonianza dell'affetto e del ricordo che la sua famiglia e la sua comunità mantengono per lui.
Intanto, la madre del ragazzo ha voluto condividere il suo dolore, ripercorrendo gli ultimi istanti di vita di suo figlio. "Era come un tizzone umano, aveva la pelle completamente annerita e il naso quasi del tutto consumato. Ma aveva un occhio aperto, come a volermi fare capire che aveva sentito le mie chiamate durante l'incidente. La cosa che più mi ha colpito era la sua espressione, sbigottita, come se fosse stato colto di sorpresa", ha raccontato la madre, segno del dolore incontenibile per la perdita del figlio.
Questa manifestazione, quindi, non è solo una richiesta di giustizia per la morte di un giovane, ma anche un grido contro lo sfruttamento e la mancata sicurezza sul lavoro, temi che da troppo tempo affliggono le giovani generazioni.